Una raccolta firme contro i maxistipendi dei manager
L'iniziativa di Fiba Cisl ha l'obiettivo di «ristabilire equità tra lavoratori e dirigenti»
È stata presentata questa mattina, a Busto Arsizio, la raccolta firme di Fiba Cisl a sostegno del progetto di legge per introdurre un tetto massimo alle retribuzioni dei top manager. L’iniziativa, lanciata dal sindacato dei bancari a livello nazionale, ha l’obiettivo di «ristabilire equità tra lavoratori e dirigenti». Il testo del documento presentato prevede l’introduzione di un massimo per la retribuzione fissa a 294 mila euro (pari cioè a quello dei dirigenti pubblici) e un rapporto di 1:1 per il salario variabile, come da indicazioni europee.
«Il “Top Manager” – spiega il sindacato – che ha potere di governo sull’Impresa, a prescindere dai risultati conseguiti e riportati nei bilanci annuali e dall’andamento della stessa, tra stock option, stipendi e bonus vari, percepisce una retribuzione in misura fissa ed un compenso variabile, che dovrebbe essere legato ai risultati positivi ed all’andamento dei titoli. Nelle aziende private, normalmente rette da “gruppi di famiglia” o da “gruppi omogenei o che comunque ne detengono la maggioranza”, i compensi variabili vengono fissati dai Consigli di Amministrazione o dai Comitati di Remunerazione. Nell’attuale momento in cui la finanza ha generato la crisi mondiale prendendo il sopravvento sulla economia reale, è sorta imperiosa la convinzione, ampiamente diffusa e condivisa, che le remunerazioni elevate del “Top Manager” incoraggiano l’assunzione di rischi eccessivi ed il vento della crescente insofferenza verso le retribuzioni ed i premi esorbitanti spira anche in Italia, dove il Governo ha sopperito ponendo, per i propri managers, con il decreto “Salva Italia” il limite massimo di 294.000,00 euro annue».
I dettagli della proposta di Fiba Cils
Leggi anche – La Svizzera boccia i superstipendi dei "top manager"
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