Uva, Cucchi e le altre dalla presidente Boldrini
Una giornata sulle "morti di stato", i parenti delle vittime che chiedono l'introduzione del reato di tortura
Oggi è stato un giorno speciale per Lucia Uva, Ilaria Cucchi, e altri parenti di persone decedute mentre erano in custodia dello stato. Una delegazione è stata ricevuta dalla presidente della camera Laura Boldrini. Dopo l’incontro i familiari delle vittime hanno tenuto una conferenza stampa per ribadire la richiesta di «introdurre nell’ordinamento italiano il reato di tortura».
(nella foto, l’ultima immagine di Giuseppe Uva prima della morte)
I casi in questione non sono necessariamente tutti uguali e tocca alla magistratura accertare le responsabilità, processo per processo. Tuttavia si tratta di storie che, a prima vista, hanno delle analogie e hanno creato una vera e propria ondata di opinione pubblica che si è espressa con molta indignazione, ad esempio, quando il 5 giugno vi è stata l’assoluzione in primo grado degli agenti della polizia penitenziaria che tennero in custodia Stefano Cucchi, morto dopo la detenzione.
A Varese c’è un altro dei caso noti, quello di Giuseppe Uva, per il quale sono stati indagati alcuni medici, ma non le forze dell’ordine. Lucia Uva è in polemica con la procura di Varese e di recente, per protesta, ha allestito la sua automobile con scritte e fotografie di persone morte in circostanze misteriose.
La presidente della Camera Laura Boldrini ha ricevuto martedì anche Patrizia Aldrovandi, la madre di Federico, lo studente ferrarese ucciso nel 2009, a 18 anni, dalle botte di 4 poliziotti, Claudia Budroni, Domenica Ferrulli, Melania Rizzoli, Grazia Serra, nipote di Franco Mastrogiovanni, il 57enne deceduto dopo 87 ore di contenzione nel reparto psichiatrico (condannati sei medici) dell’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania.
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