Ceresio, Legambiente: “Ancora gravi lacune nel sistema depurativo”

La Goletta dei Laghi ha monitorato sie punti: quattro sono risultati oltre i limiti di legge. Il circolo locale: «Vanificati gli sforzi per rilanciare dal punto di vista turistico la zona»

Quattro punti oltre i limiti di legge sui sei rilevamenti effettuati sul Ceresio. Non è purtroppo nuova la notizia che emerge dal monitoraggio svolto dai tecnici della Goletta dei Laghi di Legambiente (qui i dati per il lago di Varese e il Maggiore), la campagna nazionale d’informazione scientifica sullo stato di salute dei bacini lacustri realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e di Novamont.
Secondo le analisi di Legambiente, sono risultate fortemente inquinate le foci dei torrenti Bolletta, Brivio e Vallone a Porto Ceresio e lo scarico sul lungolago in Via Ungheria a Lavena Ponte Tresa. Entro i limiti sono risultati invece i punti campionati a Claino con Osteno alla foce del fiume Telo e a Lavena Ponte Tresa in via alla Broa, all’altezza del vecchio lido.
«Le analisi effettuate testimoniano le gravi lacune che ancora oggi presenta il sistema depurativo della Valceresio – spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -, inadeguato e non sufficientemente idoneo ad abbattere il carico inquinante. Infatti i tecnici di Legambiente eseguono il controllo dello stato di qualità delle acque con particolare attenzione al rischio di inquinamento causato dalla mancanza o inadeguatezza del servizio di depurazione e per questo tengono sotto controllo le foci di fiumi e torrenti che si riversano nel lago, oltre gli scarichi. I risultati ci confermano che la maggior parte dei problemi per il lago continua ad arrivare direttamente dai corsi d’acqua e dal depuratore evidentemente sottodimensionato rispetto alla portata in entrata».
La situazione del Ceresio non è però una novità: nel quadriennio 2009-2012 sono risultati dal monitoraggio di Legambiente sempre fuori «dai parametri di legge sia lo scarico presso il lungolago in via Ungheria a Ponte Tresa che la foce del rio Bolletta a Porto Ceresio. Per trovare altri risconti, quest’anno la Goletta ha monitorato altri due punti a Porto Ceresio, che sono risultati entrambi fortemente inquinati». 
Appare ormai evidente lo stato di sottodimensionamento delle infrastrutture di recapito dei reflui fognari che non riescono a ricevere e depurare le acque che provengono dai comuni interni. A tutto ciò si aggiunge anche, secondo l’ultimo rapporto di Arpa Lombardia sullo stato dell’ambiente 2010-2011, uno stato ecologico delle acque scadente a Lavena Ponte Tresa e sufficiente a Porto Ceresio.
«Siamo preoccupati di questa situazione che va avanti da troppo tempo, senza alcun miglioramento – rimarca Milena Nasi Benetti del circolo Legambiente Valceresio -, vanificando anche gli sforzi per rilanciare dal punto di vista turistico la zona. Il divieto di balneazione stabilito dalla Asl di Varese lungo la costa di Porto Ceresio, scattato proprio per l’inquinamento derivante dagli scarichi fognari non depurati, lo conferma. Vista la strategicità del lago e la sua valenza internazionale, soprattutto nei rapporti con gli Svizzeri, che hanno già chiesto chiarimenti sulla questione, ci attiveremo anche a livello parlamentare. A Regione, Provincia e Comunità Montana chiediamo di farsi promotori di un percorso di trasparenza e informazione ai cittadini, rendendo noti i tempi di attuazione del Piano d’ambito e le opere programmate per la depurazione degli scarichi ed il miglioramento della qualità delle acque del lago».

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Pubblicato il 06 Luglio 2013
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