Guerra di decibel: Villa Cocca sconvolge il lungolago

Residenti in rivolta contro il nuovo locale della movida. Il sindaco assicura costante monitoraggio e l'Asl ordina la chiusura della piscina. Il proprietario: "La gente aspettava una realtà come questa"

È guerra di decibel sul lago di Gavirate. L’apertura del locale Villa Cocca, in via del Chiostro, ha stravolto la routine dei residenti rivieraschi. Il bar, ristorante con annessa piscina, aveva esordito con aperitivi musicali dalle 17 alle 22 portando confusione nelle placide serate estive. Continui sopralluoghi da parte di vigili e carabinieri hanno indotto la proprietà a rivedere i piani e a contenere l’euforia da disco party. 

Ciononostante, 54 vicini di casa hanno raccolto le firme per sollecitare l’amministrazione comunale a intervenire  anche con un occhio alla viabilità e alle auto parcheggiate in modo selvaggio. «La presente raccolta di firme .- si legge nella petizione – ha la volontà di sensibilizzare le Autorità competenti in merito alle problematiche emerse per poter inserire, senza danno alcuno, l’attività commerciale "Villa Cocca" nell’area residenziale che si affaccia sul lago di Varese».

A complicare la vita al centro anche l’ispezione dell’Asl che ha chiesto al Comune di emettere un’ordinanza di chiusura della piscina.  Lo scorso 16 luglio, i funzionari sanitari hanno effettuato una visita notando alcune irregolarità: la vicinanza della vasca al bar separata da una scala in assenza di indicazioni e percorsi, necessari ad identificare le aree a differenti gradi di tutela igienico sanitaria, la mancanza di un percorso obbligato, con doccia e vaschetta lavapiedi. Differenti anche i parametri di presenza di cloro e pH 

La questione è ben nota al sindaco Felice Paronelli: «Il Comune non fa favoritismi. Se c’è una legge, la si deve rispettare. È chiaro che possiamo solo sanzionare se verifichiamo la violazione. Stiamo ricevendo molte segnalazioni e altrettante arrivano ai carabinieri. Non sempre, però, al nostro arrivo abbiamo riscontrato irregolarità, sia per il rumore sia per le macchine. Tutti gli enti sovracomunali interessati sono allertati e la situazione è monitorata. Quanto alle autorizzazioni è tutto a posto: la Provincia ha autorizzato l’ingresso, così come a tutti i residenti con uscita sulla pista ciclabile, e le concessioni erano state chieste anni fa. Oggi, con il nuovo PGT non sarebbe stato possibile». 

In effetti, il proprietario Graziano Cocca ricorda proprio la sua posizione legittima: «Ci sono tutte le concessioni. Non siamo certo stati noi a decidere una licenza per un locale di ristorazione in riva al lago. Detto questo, sono un po’ sconcertato dalla reazione dei residenti che pur tollerando il passaggio di 25.000 veicoli ogni giorno, non sopportano un po’ di musica. È chiaro che questo posto è stato pensato per i giovani e per dare un’opportunità ai gaviratesi che non devono emigrare a Milano o a Busto. Io ho investito 300.000 euro in questa struttura, dando le mie energie e il mio tempo libero perché credo in Gavirate. Faccio parte del Distretto dei 2Laghi perché ho anche altri punti di ristorazione in questo territorio. Oggi, se non innovi e offri qualcosa di diverso, rischi molto. Ricevo moltissimi complimenti perché questo comune aveva bigono di una ventata di novità. Io non sto violando alcuna norma, non esiste un verbale contro di noi: se ci fosse anche solo un motivo legittimo, io chiuderei immediatamente. E lascerei a casa anche le trenta persone che ho assunto, di cui 12 per Villa Cocca».

Sulla piscina, Graziano Cocca ammette l’errore: «Uno sbaglio dovuto all’inesperienza. Ma appena ci siamo resi conto, abbiamo risolto tutte le irregolarità segnalate dall’Asl e abbiamo già riaperto: d’altra parte questa non è una vasca aperta al pubblico, ma una piscina dedicata esclusivamente ai nostri clienti. Noi li coccoliamo…».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Luglio 2013
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