In quattordioci ore dalle vette agli abissi

È partita la sfida alla natura: da 4300 metri fino a 13 metri sotto il livello del mare per dimostrare la bellezza di ciò che ci circonda. Partiti dalla vetta del Monte Rosa arriveranno al Cristo degli abissi

Alpinismo, ciclismo, canottaggio e subacquea: queste le quattro prove previste per i coraggiosi partecipanti del  petathlon ‘’Dal Cristo delle Vette al Cristo degli Abissi’’ partito questa mattina, marted’ 16 luglio, alle tre dal rifugio Mantova sul Monte Rosa
   
La gara aperta a tutti è nata dall’idea del bustocco Gianluca Genoni, pluricampione mondiale e detentore di 18 record di apnea, il quale con l’aiuto dell’ Associazione SESTERO onlus e con il sostegno del comune di Busto e di molte altre organizzazioni e associazioni sportive come il Panathlon Club Rapallo o Ciclovarese,  sta organizzando questa sfida estrema.
 I coraggiosi partecipanti sono circa una settantina, tra cui sportivi professionisti come Stefano Zanini, ex ciclista professionista, Elia Luini, quattro volte olimpionico di canottaggio, l’alpinista Lucio Trucco, ma anche tanti coraggiosi amatori tra cui l’alpinista amputato di un arto Oliviero Bellinzani. Insieme hanno raggiunto stamane, con l’aiuto delle guide alpine di Gressoney, verso le cinque del mattino il Cristo delle Vette posto a 4300m .
 Dopo essersi goduti la bellezza dell’alba tra le montagne , i partecipanti sono scesi con la mountain bike fino a valle dove ha preso il via la seconda prova della giornata: guidati da ciclisti e handbikers professionisti il gruppo di sportivi  hanno affrontato 250 km con la bici da corsa fino a Portofino Vetta, da dove, aiutati invece dai canoisti della Lega Navale di Rapallo, avrà inizio la regata verso San Fruttuoso.
 Qui, sul calare del sole, come gran finale si vedrà all’opera il protagonista dell’impresa, Gianluca Genoni, nell’immersione di 13 m prevista dalla gara:  a neanche 14 ore dalla partenza, i partecipanti raggiungeranno il Cristo degli Abissi.
I festeggiamenti postgara avranno luogo a Rapallo con un ricevimento organizzato dal Panathlon Club locale.
 
Il messaggio che questa sfida estrema da 4300 m sopra a 13 m sotto il livello del mare vuole lanciare è di riscoprire la bellezza e i vantaggi  dello spostarsi senza mezzi di trasporto ma basandosi solo sulle proprie forze.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Luglio 2013
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