La Liuc festeggia il suo millesimo ingegnere

E' Edoardo Gatti l'ingegnere gestionale numero 1000 laureatosi alla Liuc. "Il nostro segreto è adattare i programmi didattici in base a cosa richiedono le aziende", spiega il professor Carlo Noé. E i risultati dell'ateneo parlano chiaro

Dopo una laurea, si sa, inizia la festa. Parenti, amici e compagni di studi si uniscono e brindano alla conclusione di un difficile percorso di studi. Ma i festeggiamenti per la proclamazione a dottore di Edoardo Gatti, in realtà, hanno coinvolto anche i vertici dell’Università dedicata a Carlo Cattaneo. Con questo laureato, infatti, gli ingegneri gestionali formati dalla Liuc raggiungono l’importante quota dei 1000.
Era il 1997 quando il primo studente del corso conseguiva la laurea in ingegneria gestionale nell’ateneo di Castellanza e da quella data molto è cambiato. «Prima di tutto è cambiata l’impostazione stessa delle università», ricorda Carlo Noè, direttore della scuola di ingegneria (ora si chiamano così le "vecchie" facoltà, ndr). Dai percorsi a ciclo unico di 5 anni si è passati al cosiddetto 3 + 2 «e la Liuc è stata una delle prime in Italia ad adottare il nuovo metodo». Una strategia che si è rivelata vincente, specialmente nel settore che oggi taglia l’importante traguardo. «Ci vuole solo un mese e mezzo ai nostri laureati per trovare un impiego -continua orgogliosamente il professor Noé- e questo grazie al tipo di ingegnere che noi riusciamo a formare». Nel corso degli anni, infatti, «noi abbiamo continuamente plasmato i nostri programmi didattici in base alle esigenze del mercato del lavoro» e nel frattempo «abbiamo stretto sempre di più i legami con le aziende del territorio». E così, nonostante la crisi e nonostante le difficoltà del mercato del lavoro, i dati di Almalaurea certificano come ad un anno dalla laurea gli ingegneri della Liuc che hanno un posto di lavoro sono oltre il 90%. 
Prima ancora di parenti e amici, quindi, a congratularsi con Edoardo Gatti sono stati i vertici dell’Università, rettore in primis. E per ricordare questa giornata il giovane dottore è stato omaggiato con una maglietta da calcio numero 1000 e con uno spumante, «Ovviamente è un millesimato». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Luglio 2013
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