Le svapo sequestrate erano a rischio esplosione

Le sessantamila sigarette elttroniche di fabbricazione cinese sequestrate a gennaio dalla Procura di Busto e dalle Fiamme Gialle erano difettose e realizzate con materiale scadente. Lo ha stabilito una perizia e ora in 72 rischiano di andare a giudizio

Erano sigarette elettroniche a rischio esplosione quelle sequestrate dalla Guardia di Finanza di Gallarate lo scorso gennaio, realizzate con materiali scadenti, marchiate con contrassegno Ce falso e certificate con modulistica scaricata da internet, quindi falsa anch’essa. A stabilirlo, ora, è una perizia effettuata su richiesta del sostituto procuratore Nadia Calcaterra di Busto Arsizio che ha coordinato le indagini che hanno portato al maxi-sequestro di oltre 60 mila congegni comunemente chiamati Svapo.

I test hanno dimostrato che il caricabatterie era a rischio cortocircuito e che le sigarette stesse

contenevano un dispositivo difettoso che poteva rilasciare scosse elettriche. Anche i materiali che compongono il corpo della sigaretta elettronica erano stati realizzati con leghe metalliche del tutto inadeguate le quali rilasciavano componenti chimici dannosi per la salute. Le 60 mila svapo provenivano tutte dal distretto industriale di Shenzen, in Cina, dove in tremila metri quadri convivono tutta una serie di mini-aziende che producono questo tipo di congegni di qualità scadente. Tali sigarette venivano vendute a prezzi decisamente molto più bassi, addirittura meno della metà del prezzo medio, e costavano ai rivenditori solo 9 euro l’una. Un prodotto di buona qualità, come ce ne sono molti nelle centinaia di negozi nati come funghi negli ultimi due anni, costa in media 90 euro, queste costavano non più di 40 euro. 

Il giro d’affari complessivo è stato stimato in circa 1,5 milioni di euro e 72 sono le persone che rischiano il rinvio a giudizio. I risultati della perizia e dell’indagine, infine, sono stati comunicati alla Commissione Europea che, sull’onda della grande diffusione di qesti prodotti, si sta affrettando a regolamentare il settore. Anche in Italia, recentemente, il Ministero della Salute ha avviato una regolamentazione più ferrea per evitare danni alla salute di coloro che le usano. Le sigarette elettroniche, tra l’altro, si sono diffuse proprio grazie al messaggio che le accompagna: sostituiscono le dannosissime sigarette in tabacco e permettono di fumare senza provocare danni alla salute. Questa inchiesta ha dimostrato che non è sempre così. 

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Pubblicato il 10 Luglio 2013
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