Nominata la Consulta, la città ha ora due organismi contro la mafia
Sono stati accettati tutti e otto i candidati per la Consulta Antimafia della città. E così, in pochi mesi, la città si è dotata di ben due differenti organismi per il contrasto alla criminalità organizzata
Sono stati accettati tutti i candidati che avevano presentato il proprio curriculum per entrare a far parte della Consulta Antimafia. La commissione sicurezza di Palazzo Gilardoni, infatti, dopo il pasticcio di inizio giugno nelle scorse settimane ha scandagliato referenze e storie delle 8 persone che hanno presentato la propria candidatura, accettandoli tutti: Antonio Longo, Massimo Brugnone, Davide Ferrari, Roberto Nicolini, Andrea Barcucci, Davide Borsani, Gianfranco Gilardi e Michele Giarrusso. Proprio su quest’ultimo nome, nei mesi scorsi, si erano concentrate le critiche. Michele Giarrusso, infatti, è un Senatore eletto tra le fila del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Sicilia e proprio questo fatto aveva portato diversi esponenti politici a criticare le sue competenze "territoriali". In realtà, comunque, l’insediamento ufficiale dovrà attendere la nomina del sindaco Farioli, ma si tratta di una semplice formalità.
Una volta arrivata la nomina sarà possibile per “l’organismo permanente per il monitoraggio della criminalità organizzata” (questo il nome ufficiale, ndr) convocare la prima riunione con tutti i suoi membri. Sarà proprio in quell’occasione che, oltre ad eleggere il presidente dell’organismo, si decideranno le linee da seguire in questa prima fase della consulta.
E così Busto Arsizio, in pochi mesi, finisce con il passare da zero a ben due organismi per il contrasto alla criminalità organizzata. La prima realtà, insediatasi a fine giugno, è un organismo di assistenza all’amministrazione, direttamente nominato dal Sindaco, che fornirà spunti e osservazioni direttamente agli assessorati. La consulta appena nominata, invece, servirà principalmente ad avvicinare la cittadinanza al tema. Potrà anche presentare delle proprie proposte, ma queste dovranno passare attraverso la Commissione Sicurezza di Palazzo Gilardoni. I tempi in cui Gigi Farioli spiegava come una consulta antimafia fosse inutile sembrano oggi lontani anni luce.
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