Pariani (Sel): “Busto è una città incompiuta”
Il coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà attacca l'amministrazione sulle opere pubbliche non completate e sul disegno complessivo della città. Infine pone alcuni quesiti
Sinistra Ecologia e Libertà attacca l’amministrazione comunale sulle opere pubbliche incompiute. Il coordinatore cittadino ha redatto un documento nel quale vengono riportate tutta una serie di opere iniziate o rimandate nelle quali l’amministrazione comunale ha giocato un ruolo. Pariani critica la politica fatta di annunci che non hanno un seguito e la realizzazione di opere che non sembrano essere integrate in un disegno complessivo della città. Lo riportiamo di seguito.
Busto Arsizio si caratterizza dal punto di vista delle opere pubbliche come un “pout purri” di opere incompiute ed altre realizzate senza che si intraveda un minimo disegno complessivo della città o delle esigenze che si vogliono soddisfare. Busto a differenza di Legnano e Gallarate può essere considerata la “Città Incompiuta”.
Prendiamo alcuni esempi:
L’acquisto del Calzaturificio Borri di Viale Duca D’Aosta, effettuato nel Febbraio 2002, per un importo di circa 4.300.000 euro più iva.
Ad oggi tale immobile è inutilizzato e l’amministrazione comunale, dello stesso colore politico (centro destra) della giunta che lo ha acquistato, non sa cosa farsene, non disponendo di alcuna risorsa per i prossimi 15 anni per ristrutturarlo (dichiarazioni comparse sulla stampa del Assessore Reguzzoni).
La cosiddetta Nuova Caserma dei Carabinieri, non si capisce del perché sia stata realizzata, dato che la società costruttrice non riesce ad affittarla all’Arma, nel frattempo l’area su cui sorge è stata ceduta in diritto di superficie per 99 anni alla medesima società.
Il Palaghiaccio di Beata Giuliana, il cui scheletro in cemento armato giace miseramente in uno stato di abbandono, ai margini di una periferia trafficata.
Anche in questo caso viene da chiedersi, rispetto a quali bisogni reali della citta, sia stato deciso di fare questa opera, dato che all’interno della stessa maggioranza politica che l’ha espressa, le idee sono per lo meno alquanto confuse circa l’effettiva destinazione finale.
Nel frattempo alcuni milioni di euro di soldi pubblici sono stati sprecati.
Per la casa della salute a Borsano, realizzata con risorse destinate alla compensazione ambientale, dovute alla presenza del inceneritore, sono stati spesi circa un milione di euro per un opera di cui non si capisce il senso, visto che a meno di un chilometro in linea d’aria è presente il nuovissimo ospedale di Legnano che può offrire gli stessi servizi alla medesima popolazione con più efficienza ed efficacia.
Il terminal di interscambio delle Ferrovie Nord a Sacconago, l’ennesima opera costata milioni di euro, rimane inutilizzata e deserta nell’area industriale e probabilmente anche per il prossimo futuro rimarrà tale destinata all’abbandono.
L’impianto di teleriscaldamento, opera costosissima, con tempi di rientro degli investimenti lunghissimi è una reale necessità cittadina? Migliorerà l’inquinamento ambientale? Garantirà dei reali risparmi sulle bollette? Non credo, da un punto di vista ambientale sicuramente non produrrà grandi effetti, da un punto di vista economico non è detto che si rientri dagli investimenti effettuati, da informazioni ricevute i risparmi sulle bollette condominiali sono irrisori.
Nel frattempo alcune zone centrali della città vengono abbandonate a loro stesse e sono diventate il regno dei topi, come la zona compresa tra via Montebello, via San Michele, via Tosi e via Matteotti.
Dov’è finito il “Nuovo centro storico” tra via Montebello, via Solferino, via Tettamanti e piazza Vittorio Emanuele? Si è spostato il Monumento ai Caduti in Piazza Trento e poi… tutto si è fermato.
Dal piano delle opere pubbliche 2013-2015 l’unico dato che si evince è la presa in carico di opere parzialmente finanziate da altri soggetti pubblici, ma senza l’individuazione di una scaletta delle priorità o delle scelte strategiche necessarie a risolvere alcune criticità cittadine.
Molte delle opere, li riportate, non sono nient’altro che un illusione od un libro dei sogni, in quanto non vengono definiti i capitoli delle risorse necessarie a realizzarle.
Anche per quanto riguarda gli interventi sulla viabilità ordinaria sorgono alcune domande, come è legata la programmazione delle opere al piano urbano del traffico recentemente realizzato e rispetto alle esigenze li individuate come sono state definite le priorità.
L’unica certezza, da tutto quanto sopra richiamato, è una navigazione a vista di una Giunta che non ha la forza o la volontà di definire le priorità, ma si limita a garantire oasi di potere e convenienze alle varie correnti e componenti politiche che la compongono.
L’obbiettivo evidente è solo quello di dare l’impressione di governare la città, ma in realtà questa viene lasciata a se stessa, l’importante è che ci siano occasioni per dare pubblicità al Sindaco ed eventualmente a qualche Assessore della Giunta, ma sicuramente senza risolvere, se non per qualche fortuita congiunzione astrale, i problemi reali della città.
Ad esempio che risposte ha intenzione di dare concretamente l’amministrazione sulle emergenze sociali odierne come:
Il problema degli affitti;
Il problema degli sfratti,
Le emergenze famigliari;
La perdita di posti di lavoro;
I senzatetto.
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