Soddisfazione al Galilei: “Tutti promossi alla maturità”

La testimonianza di una maturanda, che racconta la sua prova

 Grande soddisfazione è stata espressa dai docenti dell’Istituto paritario di Ragioneria Amministrazione Finanza e Marketing “Galileo Galilei” di Laveno Mombello per la promozione di tutti gli studenti interni di classe V. Di seguito riportiamo una testimonianza dalla viva voce di una “maturata”, Giada Realini, che rivela le ansie, le preoccupazioni, le inquietudini per un esame di Stato che ancora nel 2013 non ha smesso di fare paura.
“La maturità, grande mostro che spaventa gli studenti dell’ ultimo anno. Le persone parlano di maturità come un obiettivo da raggiungere obbligatoriamente ad una certa età, stando ore sui libri, preparando tesine e ripetendo il lavoro di un anno pagina per pagina.
La maturità non ha patente, non passa attraverso i libri, passa attraverso i sogni ed il coraggio di credere al di là di tutto.
Per noi studenti, o almeno per la maggior parte, la maturità non è semplicemente un esame che termina il nostro iter scolastico, ma è il momento in cui possiamo dimostrare a tutti e soprattutto a noi stessi quanto valiamo, quanto abbiamo faticato negli anni e quanto crediamo in noi stessi.
I maturandi si affidano ad ogni metodo per cercare informazioni sulla composizione della commissione esterna e sulle possibili tracce della prima prova, anche se quest’ anno ho avuto modo di testare personalmente che il toto-tracce siano dannose per gli studenti perché non si avvicinano minimamente a quelle vere.
La prima prova di quest’anno è stata un po’ complessa, nessuno si aspettava che uscissero quelle tracce, soprattutto per quanto riguarda la tipologia A, Magris non era molto noto tra gli studenti, infatti, la maggior parte di noi si è affidata al saggio breve sul cervello e una parte minore di noi al saggio breve sull’ individuo e la società di massa.
La seconda prova, per quanto riguarda la mia classe è stata la più temuta.
La terza prova invece è stata più semplice rispetto alla seconda perché essendo teorica era sufficiente aver studiato con costanza tutto l’ anno per ottenere buoni risultati, anche se purtroppo non è stato così per tutti.
Ciò che spaventa di più tutti i maturandi rimane comunque il colloquio orale, dove i minuti di attesa sembrano ore, dove ci si ritrova seduti in un’ aula immensa con sette professori davanti ed il mondo dietro, dove ci si gioca il tutto per tutto ed ogni parola viene studiata per fare colpo sulla commissione, dove si valuta davvero la conoscenza e la sicurezza di ogni studente.
La maturità è una bellissima esperienza che resterà sempre nel cuore e nei ricordi di chi l’ ha vissuta, perché sono momenti ricchi di emozioni dove si hanno vicino i parenti e gli amici più stretti, dove ci si fa forza a vicenda tra compagni e si è tutti più uniti.
Credo però che venga attribuita troppa importanza al voto finale, non dovremmo essere identificati con dei semplici numeri, ciò crea discrepanze tra gli alunni e delusioni in chi non si rispecchia minimamente nella cifra che gli è stata attribuita.
In conclusione se mi dovessero riproporre di iniziare tutto da capo non esiterei a pensarci, a patto di poter ricominciare nella mia stessa scuola, con la medesima classe e gli stessi professori che sono diventati la mia seconda famiglia.
Dato tutto quello che i professori hanno fatto per noi, sentiamo di ringraziarli:
“Ed eccoci qui, l’ ultimo giorno dell’ ultimo anno di Galileo.
Dovremmo essere felici, sentirci liberi e invece ci dispiace che quest’avventura finisca qui.
Ancora non ce ne rendiamo conto che questo segna, in parte, la fine degli anni migliori, che i momenti vissuti dentro qui non li rivivremo mai più e che le risate che risuonavano nella nostra mitica classe saranno solo un bellissimo ricordo.
E’ difficile accettare che oggi sia l’ultimo giorno perché ci siamo affezionati a tutto ciò, perché cercavamo una scuola e abbiamo trovato una seconda famiglia, cercavamo un modo per riuscire ad ottenere un diploma il più velocemente possibile e invece abbiamo trovato voi, che siete riusciti a farci venire addirittura volentieri a scuola.
Qui è tutto un mondo a parte ed una volta che sei entrato è difficile lasciarlo.
Al solo pensiero che questo percorso stia finendo abbiamo già le lacrime agli occhi, i ricordi di questi anni li porteremo sempre nel cuore, non dimenticheremo niente.
Ci avete sopportato nonostante i nostri caratteri difficili, avete assistito ai nostri disastri e alle nostre sclerale e soprattutto ci siete sempre stati vicino e questo va oltre al lavoro di professore. Siete riusciti a tirare fuori il meglio di noi. Grazie di cuore per tutto quello che avete fatto.” 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Luglio 2013
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