Un milione di fedeli con il Papa a Rio
La Giornata della Gioventù prosegue nel parco Quinta de Boa Vista con la confessione di alcuni giovani detenuti e l’Angelus
Prosegue il viaggio del Papa in Brasile. Ieri mattina, dopo aver celebrato una messa in privato, ha ricevuto le chiavi della città di Rio dal sindaco, seguito dalla benedizione delle bandiere delle Olimpiadi del 2016 e dei Mondiali di Calcio 2014. Imitando Giovanni Paolo II, Papa Francesco ha fatto visita alla comunità di Varginha, una delle favelas pacificate ma che ha ancora gravi problemi di povertà. Questa è stata una delle tappe più desiderate dal pontefice, che ha camminato per le strade della favela senza ombrello nonostante la pioggia battente così da poter salutare e giocare con i bambini. Nella favela abitano oltre 2.500 persone e tutti hanno preparato caffè e dolcetti per accogliere il Pontefice, definendo un ‘miracolo’ la visita del Papa nella loro comunità. Francesco, come gesto simbolico, è entrato a far visita ad una famiglia nella loro abitazione 4 metri per 4, accompagnato solo dall’arcivescovo Joao Orani Tempesta. Si è trattenuto per una tazza di caffè, abbracciando i bambini presenti.
La tappa successiva è stata la chiesetta della Comunità di Varginha, dedicata a San Gerolamo Emiliani e tenuta dai padri Somaschi e dalle Suore della Carità, dove Francesco ha benedetto l’altare e la chiesa. Una volta uscito, un gruppo di ragazzi gli ha regalato delle sciarpe del San Lorenzo, la squadra di calcio preferita del Pontefice. Il discorso del Papa si è rivolto in modo particolare alle famiglie della favela, commovendo per i temi sociali e familiari e sottolineando l’importanza dell’accoglienza, incoraggiando i giovani (che hanno sempre una parte importante nei discorsi del Papa) a non arrendersi. Ha rivolto un appello a coloro che hanno le risorse, affinché non rimangano indifferenti alle diseguaglianze.
Prima di recarsi all’atteso appuntamento a Copacabana, Francesco si è spostato nella cattedrale di Rio per un "fuori programma": l’incontro con 5mila ragazzi argentini, che lo hanno accolto sventolando le bandiere bianche e azzurre.
A bordo della papa mobile, Francesco ha infine percorso il lungomare di Copacabana, tra la folla composta da un milione di ragazzi, salutandoli, fermandosi ad abbracciarli e facendo gesti di intesa e incoraggiamento. Ad un tratto ha perfino scambiato il suo zucchetto con quello di una ragazza, come era già successo in Vaticano.
Il Papa si è da subito conquistato il loro affetto con la frase: «Ai carioca, si sa, non piace né la pioggia né il freddo, ma si vede che non temono né la pioggia né il freddo». Nelle due ore che ne sono seguite, tra canti, balli e letture dal Vangelo, il Papa ha ribadito l’importanza della fede, della speranza e dell’amore. Ha anche chiesto un minuto di silenzio per la ragazza morta in Guyana e un applauso per il suo predecessore, a cui ha chiesto di accompagnarlo nella preghiera.
La giornata di oggi inizierà nel parco Quinta de Boa Vista nell’arcivescovato di Buenos Aires con la confessione di alcuni giovani detenuti, seguita dalla recita dell’Angelus. Pranzerà poi, nel rispetto della tradizione della GMG, con 16 ragazzi provenienti da tutto il mondo: una coppia di brasiliani e una per ogni continente. Nel pomeriggio tonerà sul lungomare di Copacabana per la Via Crucis.
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