Vescovi garantisce per Frates: “È un coach di prima fascia”

Il presidente della Pallacanestro Varese rassicura gli scettici: «Fabrizio ha sposato la filosofia della Cimberio è ha l'esperienza per gurdare la squadra in Europa». Sponsor: moderato ottimismo

La nomina di Fabrizio Frates (foto in basso) a capo allenatore della Cimberio 2013/14 è ormai cosa fatta ma non ha convinto al 100% tifosi biancorossi: a qualcuno non vanno giù le sue esperienze passate su panchine rivali, altri non ricordano con favore il gioco delle sue squadre. La palla dunque passa all’uomo che ha deciso il nome del nuovo tecnico della Pallacanestro Varese, Francesco Vescovi (foto accanto, con Corny Thompson): è lui a spiegarci i motivi che gli hanno fatto preferire l’architetto milanese ad altri allenatori sul mercato.

Quando avete dovuto sostituire Vitucci, quali sono stati i criteri che vi hanno portato a puntare su Fabrizio Frates?
«Anzitutto la scelta è stata mia e non ho problemi a prendermi le responsabilità del caso. Io credo che Frates sia un allenatore di primissima fascia sotto il profilo tecnico ed essendo disponibile l’ho subito tenuto in considerazione. Poi sulla scelta ha inciso il fatto che Varese dovrà giocare una coppa europea: Fabrizio ha una solida esperienza internazionale e credo che possa essere molto utile alla nostra squadra sia per l’Eurocup sia, speriamo, anche per un’eventuale Eurolega».

Il coach arriva da due stagioni in cui ha fatto da vice.
«E questo è un ulteriore motivo per cui siamo andati su di lui. Il criterio di scelta in questo caso è simile a quello che teniamo per i giocatori: visto che cerchiamo gente affamata, in cerca di rilancio, pensiamo che anche il coach debba avere queste caratteristiche. Frates era a Milano, ha concluso la sua esperienza in modo burrascoso, mi pare abbia le motivazioni giuste per tornare a mettersi in gioco e mostrare le sue qualità dalla panchina».

Parte dei tifosi non è convinta e teme che si torni a un gioco più lento e meno brillante di quello visto nell’ultima stagione.
«Io non penso che andrù in questo modo. Con il tempo il basket cambia, come cambiano le persone: quando io e Simone Giofré abbiamo incontrato Frates gli abbiamo spiegato quale dev’essere la filosofia della Cimberio e lui ha mostrato di voler sposare il nostro progetto, quello che prevede corsa e atletismo e che abbiamo visto nell’ultima stagione. Lui ha sicuramente le sue idee ma penso si possano accostare alle nostre».

Nella sua lunga carriera ha qualche aneddoto che la lega a Frates, allenatore avversario?
«No: quando sei in campo pensi soprattutto a giocare e anche da dirigente ho avuto con lui rapporti nella norma. Però sulla sua preparazione tecnica non ho e non ho mai avuto dubbi. Su alcuni aspetti lo ritengo migliore di Vitucci, su altri penso sia più bravo Frank ma come tutti ha punti deboli e qualità importanti».

La presidente di Cantù Anna Cremascoli, nel lanciare l’ennesimo grido d’allarme, ha citato anche Varese paventando il rischio che lascino tre sponsor principali. Dobbiamo preoccuparci?
«Non so quali siano state esattamente le parole di Anna, con cui peraltro ho ottimi rapporti da tempo e con la quale condivido le preoccupazioni per il futuro: è necessario che tutti capiscano che la situazione è difficile e dimensionino meglio le proprie richieste. Detto ciò però, con i nostri sponsor il quadro non è quello: siamo ancora in fase di trattativa ma sono moderatamente ottimista su molti rinnovi a partire da quello di Cimberio. Perderemo AirOne per motivi indipendenti da noi ma stiamo lavorando per trovare un sostituto a questo marchio. E poi ci stiamo concentrando per offrire ai nostri partner progetti appositi, per aumentare ulteriormente la loro visibilità e per garantire un ritorno d’immagine ancora superiore». 

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Pubblicato il 03 Luglio 2013
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