#zatteratour, Buenos Aires tra i suoi problemi e la voglia di bellezza
Il museo Malba è stata la prima tappa del tour di Progetto Zattera, dove hanno tenuto diversi spettacoli. Hanno girato per la capitale argentina attraversando Plaza de Mayo e contando le immagini di papa Francesco per le strade
I componenti dell’associazione culturale Progetto Zattera fanno il punto della situazione dopo qualche giorno dal loro arrivo a Buenos Aires, in Argentina, dove stanno facendo un tour teatrale in italiano e spagnolo. Uno sguardo rapido alla situazione politica, pezzetti di vita quotidiana, gli autobus pieni di lavoratori e il museo d’arte moderna e contemporanea, il primo dei tanti palchi sui quali si sono esibiti di fronte a centinaia di bambini e ragazzi. Da chiarire subito: in Argentina al momento è inverno e i bambini sono a casa per le vacanze.
Per le strade c’è ancora qualcuno che raccoglie i cartoni, ma tante persone in questi giorni stanno visitando il Malba, museo di arte latinoamericano: fanno la fila per vedere una artista che si chiama Kusama. I pensionati possono evitare di fare la fila e il mercoledì i bambini entrano gratis.
Noi, piccolo gruppo di teatro, entriamo e usciamo dal museo. Artisti in viaggio, di una compagnia di girovaghi, abbiamo attraversato il mare, per rendere un piccolo tributo al teatro degli amici, che questa mattina sono venuti da Tigre, Jose C. Paz, la Plata.
Abbiamo fatto teatro per i bambini. Qua li chiamano bambini di Comedores, perché vanno a scuola e ai campi estivi a giocare e studiare, con un piccolo boccone in mano. Ma oggi abbiamo condiviso il nostro spettacolo. Loro sono arrivati rumorosi e sono stati silenziosi e sorridenti, e generosi, perché hanno condiviso la loro voglia di guardare iI teatro, al di là del loro piccolo mondo. Come si fa a parlare di fame con una fiaba, a chi per una ragione o un altra, ha visto la fame da vicino, e qualche volta ancora oggi la tocca con mano. Non saprei raccontare di preciso come abbiamo fatto, ma mentre fuori c’era una fila di giovani e adulti ad aspettare il loro turno, dentro al teatro c’erano 250 bambini felici, e tutta una compagnia arrivata quasi alla fine del mondo per sentire questi applausi che valgono come un sacco pieno di monete d’oro perché ti danno quella sostanza, a cui è impossibile rinunciare quando si ama la vita, quell’essenza invisibile che tiene a galla il mondo, l’ironia di vivere. Nonostante tutto, nella difficoltà trovi la forza per ridere per guardare
avanti.
Incredibili persone, incontri stupefacenti, spazi inimmaginabili ma quello che colpisce di più in questa città è la gente. Buenos Aires, la città che ha ospitato, accolto e a volte nascosto tutti, anche i nazisti e i fascisti di mezzo mondo, non solo tedeschi e italiani. La città che nella feroce dittatura fece scomparire migliaia dei suoi figli, fra l’altro gettandoli nel grande fiume che scorre al suo centro. Buenos Aires, la città più europea del Sud America, una straordinaria mescolanza di popolazioni del vecchio continente.
Forse in Italia quello che manca è non aver ancora toccato il fondo. O meglio, nella migliore delle nostre tradizioni, toccato il fondo si comincia a scavare per non dover ammettere di aver toccato il fondo. Qui il fondo l’hanno toccato eccome ma Buenos Aires si rialza e gli argentini anche. Ovunque andiamo troviamo persone disposte a parlare e a confrontarsi persone che socializzano anche solo davanti ad un caffè.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Orlando Mastrillo su Patteggia un anno la donna che ha aggredito l'infermiera in Pronto Soccorso a Busto Arsizio
lenny54 su Patteggia un anno la donna che ha aggredito l'infermiera in Pronto Soccorso a Busto Arsizio
Giuliano Guerrieri su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Vinx su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Felice su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Marco Moretti su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.