I paesaggi poetici di Antonio Pedretti
Alla Galleria D’Arte Ottonovecento in mostra le opere dell’artista nell’esposizione “Relazioni”
È in corso fino al 1 settembre presso la Galleria d’Arte Ottonovecento di Laveno Mombello la mostra “Relazioni” di Anotonio Pedretti.
L’ artista di questo poeta del pennello è composta da sensazioni forti. Luci accecanti, onnipresenti lacerazioni, tagli fotografici non più di moda. Predetti compone anche il "non più osservato", infatti. Questa focalizzazione sul marginale viene detta visione periferica. Paludi, campi incolti coperti di neve, montagne brumose e senza nome sono per noi soggetti privi di interesse e significato, per Pedretti sono invece protagonisti. Piuttosto che allargare la visione ad un paesaggio arcadico e idilliaco, lui la restringe sul quotidiano privo di interesse. Molte delle sue opere potrebbero essere ciò che vediamo dal finestrino di un automobile passando in autostrada, e proprio perché impegnati alla guida e con lo sguardo all’orizzonte, non riusciamo più ad osservare ciò che avviene e si svolge nella coda dell’occhio, nella nostra visione periferica. Pedretti si ferma, ascolta queste visioni e le propone a noi. Ci accompagna per mano verso queste gemme dimenticate. Ecco allora il titolo di questo catalogo, “Relazioni”, perché Pedretti ci connette alle sue visioni. E non lo fa pacatamente, ci assale, ce le mostra con folgore e passione. Strappi e velocità sono la sua tecnica. Ampie campiture di colori decisi e irriverenti. Giallo,oltremare, bitume e antracite vengono disposti a strati e poi strappati con la spatola.
Questo gesto così repentino e veloce, unito all’intramato sporco della tela che ne risulta, restituisce un magistrale effetto di tridimensionalità. Le sue canne spezzate e i suoi alberi paiono emergere dall’acqua nonostante in realtà, proprio per il fatto che strati di colore sono stati strappati, presentino uno spessore inferiore. Le strato di colore può anche essere crepato: appena steso, viene sottoposto ad un forte calore che lo frantuma,e sulla tela crea l’effetto singolare del ghiaccio che si spacca. Tutti questi effetti speciali, tutte queste peculiarità vengono utilizzate da Pedretti per suscitare un emozione, ma anche per lanciare un monito. Ci avverte che questi paesaggi, già entrati nella nostra visione periferica, che più non suscitano fascino e stupore, stanno per scomparire. In tal senso Pedretti si innesta perfettamente, e ne è ultimo esponente, tra i paesaggisti varesini come De Bernardi e Salvini, suoi conterranei. Anche essi avvertivano il proprio pubblico di questo pericolo. Oggi come allora il nostro territorio sta subendo una forte urbanizzazione e queste opere sono testimonianze e moniti contro questo fenomeno.
Relazioni
Galleria D’Arte Ottonovecento
Lungolago De Angeli, 6/A
Laveno Mombello (Va)
Infoline: 0332.66.98.80 – 328.221.86.85
Fino al 1 settembre
Tutti i giorni 10-13/16-22. Chiuso il lunedì.
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