Il Tribunale si trasforma in set cinematografico per “Il Pretore”
Venerdì 2 agosto le riprese del film nel centro cittadino. Sul set Pannofino e Maestri, ma anche il varesino Max Cavallari
Cappellini, gonne alle caviglie, camicette, guanti e borsette per le donne. Doppio petto e cravatta per gli uomini. Pettinature ben "laccate" e trucco perfetto per andare in scena.
Sul set de "Il Pretore" è tutto pronto per un’altra giornata di riprese: telecamere e regia sono stati allestiti all’interno del Tribunale di Varese. Alcune stanze della struttura infatti, sono state concesse all’attrice luinese Sarah Maestri, ideatrice del progetto, e alla produzione Lime per poter realizzare le scene del film "Il Pretore" che racconta il processo che vede coinvolto l’ingegner Tommasi, descritto nel libro di Piero Chiara da cui è tratta la trama della pellicola.
Sul set l’aria è elettrizzante: c’è un via vai di comparse che passano dalla sala trucco a quella delle riprese. I tecnici seguono il regista in base alle richieste, cavi, luci, microfono e pannelli vengono spostati e riposizionati. Il regista Giulio Base è già alle prese con la telecamera e dirige gli attori: Francesco Pannofino e Mattia Zaccoro sono i primi ad entrare in scena e procedere con le battute. Sarah Maestri e Eliana Miglio invece, le altre attrici protagoniste del film, arriveranno più tardi. Sul set anche tanti varesini famosi: Max Cavallari è impeccabile nella parte del Pepere Lopez, papillon al collo e bratelle in stile anni’30: «Essere sul set di un film a Varese è un’emozione. Girare nelle strade dove sono nato e cresciuto è molto bello, sono luoghi che ho nel cuore. Inoltre mi piace molto il tempo in cui è ambientata la storia, senza dimenticare che amo molto Piero Chiara». Anche Francesco Pellicini non nasconde il suo entusiasmo per il ruolo di attore nel film. Lui che da sempre propone il Festival della comicità, non può che apprezzare una pellicola dove si racconta anche della sua Luino e che dà spazio al teatro.
Una produzione, quella de Il Pretore, che riporta le telecamere a Varese, cosa a cui la città si era già abituata grazie a Virtzì, e che vede in scena tanti cittadini. Le comparse sul set infatti, sono tutte di Varese o dintorni. Ci sono ragazzi e ragazze di vent’anni ma anche signori e signore di una certa età che vedono in queste riprese la possibilità di vevivere «un’esperienza diversa dal solito».
«Ci stiamo divertendo moltissimo» raccontano marito e moglie di Luino che hanno deciso di vivere insieme questa esperienza, «siamo appassionati di Piero Chiara e questa ci sembrava una bella occasione per vivere qualcosa di nuovo». C’è Chiara, 35 anni, invece spiega: «Ho sempre amato e fatto teatro. L’idea di stare su un set mi incuriosiva, anche per capire come funziona». C’è invece una ragazza di 18 anni che dice: «Sono agitata, è la prima volta che faccio la comparsa. In realtà il mio sogno è quello di fare la regista e ho colto l’occasione per vedere come funziona un set cinematografico».
C’è poi chi la prende con "filosofia": «E’ un gioco, ci si diverte» e chi spera seriamente in una carriera come attore: «Non è la prima volta che partecipo ad un film – racconta Micael -. Mi piacerebbe lavorare nel mondo del cinema e a stare qui c’è tutto da imparare». Una vera e propria produzione insomma dove tutto è studiato nei minimi dettagli e che, dopo le prime settimana di riprese si fermerà per qualche giorno ad agosto per poi continuare a girare a Luino e ditorni. Al Tribunale di Varese invece, le riprese dovrebbero concludersi oggi o al massimo domani. Per i cittadini che transitano in centro non ci sono segni evidenti dell’attività. Solo qualche cavo, un grosso camion parcheggiato all’esterno del tribunale e, magari, qualche personaggio vestito anni ’30 che sosta sulla piazza in attesa di continuare con le riprese.
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