“Un Pd snello, innovativo, aperto alle idee”: la proposta dei giovani

Presentato dai Giovani democratici un documento in vista del congresso provinciale del partito: «Aperti a interloquire con chiunque condivida questi punti»

Parte anche a Varese il cammino verso il congresso del PD: manca la data, ma non le idee. Venerdì mattina i Giovani Democratici della provincia di Varese hanno presentato la propria proposta. «Questo documento – spiegano Aureliano Gherbini,  Tommaso Police, Andrea Calò, Alessandra Buccella, Francesco Romano – rappresenta il nostro pensiero su quali dovrebbero essere le tematiche al centro della discussione sulla prossima gestione Provinciale del partito, non è quindi nè l’espressione di una corrente nè di una mozione. Noi restiamo aperti a interloquire con chiunque condivida questi punti e voglia discuterli per un’eventuale candidatura. Vogliamo un PD snello, innovativo e aperto alle idee, noi GD ci siamo»

Il testo del documento
– Prologo: era ora di farci sentire!
Come Giovani Democratici, anche a seguito delle recenti vicissitudini politiche interne ed esterne al Partito Democratico, ci siamo non solo in un primo momento sentiti in dovere di reagire con la spontaneità e l’onestà intellettuale che dovrebbe sempre contraddistinguere chi fa politica per il bene di tutti, ma anche, in un secondo momento, promessi di far seguire al trasporto “emotivo” qualcosa di concreto che potesse condensare tutto ciò su cui abbiamo riflettuto, che abbiamo vissuto, e ciò che ci aspetta in tempi di congresso a tutti i livelli. Da qui nasce questo manifesto e i suoi 6 punti.

1- Formazione
Che il Partito Democratico, così come la giovanile, si impegni a formare politici ed amministratori seri e competenti è la nostra assoluta priorità. Per questo chiediamo che si crei al più presto la possibilità di effettuare da un lato formazione amministrativa a costo zero, cosa che è già realtà in molti comuni, e dall’altro formazione politica investendo la giusta mole di risorse che qualcosa di così fondamentale per la vita e la credibilità stessa del PD merita.

2- Gestione finanziaria e Trasparenza
– Essere attivi in politica è una passione, non un mestiere, e come tale dev’essere considerato nel momento della spartizione e gestione delle risorse economiche. Di conseguenza, vorremmo che chi ricopre cariche politiche interne al partito vedesse al più presto sostituito lo stipendio con un rimborso spese rendicontato. 
– Tutti i risparmi così ottenuti andranno investiti in una formazione politica più estesa e capillare.
– Inoltre, il ruolo centrale dei circoli nel reperire tali risorse, attraverso ad esempio tesseramenti, attività durante le primarie e lavoro alle feste, dovrà essere maggiormente riconosciuto e premiato nel momento della spartizione degli introiti che contribuiscono a generare.
– La gestione dei bilanci, così come i bilanci stessi di Partito e feste, dev’essere pubblica e facilmente accessibile.
– I rappresentanti istituzionali e di partito hanno, infine, il dovere di rendicontare periodicamente sulla loro attività in modo trasparente e perspicuo.

3- Democrazia interna e partecipazione
– Il Partito Democratico è un grande partito plurale: valorizziamolo come tale!
Un partito vivo dipende dalla vivacità del dibattito, dall’energia derivante dal rinnovamento dirigenziale, che invochiamo con forza, e dalla maturità con cui si affrontano le differenziazioni interne. Il nostro principio fondamentale: ogni singolo individuo che partecipa, senza vincolo alcuno (anagrafico, correntizio o altro) è parimenti importante nella creazione di identità, idee e progetti del PD.
– Detto questo, non si può più prescindere dai criteri della competenza e della rappresentatività territoriale nella scelta dei candidati a ruoli e cariche, limitando al minimo l’ “escamotage” delle deroghe ammesso dallo Statuto nazionale.
– Ulteriore preziosa risorsa in questa direzione, seppur ancora perfezionabile per vederla possibilmente applicata in futuro ad ogni livello, è rappresentata dallo strumento delle primarie.

4- Comunicazione
Se si hanno buone idee, bisogna condividerle, e condividere davvero oggi vuol dire raggiungere il maggior numero di persone nel minor tempo e nel modo più efficace possibile. Una comunicazione al passo coi tempi passa quindi dalla gestione intelligente e non “sprecona” dei canali tradizionali, come volantini e manifesti cartacei, integrandola in modo sempre più corposo con le enormi potenzialità di web e social media.

5- Feste
– Il Partito Democratico è da sempre anche sinonimo di Feste Democratiche: fonte di “autosostentamento” insostituibile ma anche megafono e occasione di scambio e divulgazione di ciò che il PD è e fa sul piano essenzialmente politico. Entrambi gli aspetti contano, e soprattutto il secondo deve ritrovare centralità.
– È nostra convinzione che sia imprescindibile che esse sappiano rinnovarsi sia nella forma sia nei contenuti e riescano ad incarnare al meglio quello spirito dinamico e propositivo che dovrebbe contraddistinguere anche il PD stesso nella sua interezza

6- Organizzazione politica: rapporti provincia-circoli.
– L’organo provinciale è vuoto senza la vitalità dei circoli, e proprio i circoli, così come la giovanile, devono essere i primi protagonisti della linea politica. 
– Attraverso più frequenti riunioni tra segretari di circolo e un dialogo più produttivo ed equilibrato tra partito e giovanile, si può creare quella rete di idee e proposte che portano a una coesione autentica tra i vari livelli.
– Un esecutivo provinciale che non è presente sul territorio, che preferisce la spartizione a tavolino tra correnti all’onesta analisi delle competenze nella sua formazione, non incarna la nostra idea di rinnovamento radicale di approccio allo strumento-partito: dall’appartenenza alla competenza!

– Epilogo: la birra alla riunione la strada della buona politica
Sottotitolo: basta politica “da bar”, portiamo il bar dentro la politica!
“Politica” vuol dire, nella sua essenza, lavorare per fare del bene alla propria comunità, e tutti, per raggiungere dei risultati, hanno bisogno di motivazione. L’attitudine al lavoro di squadra, il senso di ciò che è giusto e la sensibilità al bene comune vanno “nutrite” con ogni mezzo, spirituale e materiale. Nel momento di massima spregiudicatezza ed esasperazione del concetto di “stimolo materiale”, noi proponiamo di tornare ad una “ricetta” più salutare: una birra in più durante le riunioni per invogliare ad impegnarsi!

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Pubblicato il 30 Agosto 2013
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