“Chi è amico della terre deve difendere la zootecnia”

Il presidente e il direttore di Coldiretti Varese, intevengono a proposito della segnalazione che l’associazione “Amici della Terra” ha di recente presentato al sindaco

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Coldiretti Varese

“Chi è Amico della Terra dovrebbe essere il primo difensore di quelle imprese agricole che, operando nella legalità e nella legittimità, mantengono viva la tradizione rurale e agricola sul territorio”. Così il presidente e il direttore di Coldiretti Varese, Fernando Fiori e Francesco Renzoni, intevengono a proposito della segnalazione che l’associazione “Amici della Terra” ha di recente presentato al sindaco di Cuvio, fatto riportato anche da alcuni giornali del comprensorio.
Pietra del contendere, alcuni – presunti – odori derivanti, a loro dire, dall’azienda agricola stessa. “Invitiamo il presidente Arturo Bertoluzzi a visitare con noi l’azienda agricola e a leggere i rapporti che, negli anni, hanno confermato il preciso rispetto delle vigenti normative. Ancora al presidente ribadiamo come l’attività agricola in oggetto sia addirittura di più antico insediamento rispetto alle vicine abitazioni… quindi che si fa? Si costruisce un quartiere e si cacciano le imprese agricole per far posto al progresso e al cemento?”.

A questo punto – sottolinea Coldiretti Varese – vale la pena di fare un po’ di cronistoria: partendo dai tempi più recenti, ovvero dallo scorso gennaio quando il dipartimento Arpa di Varese redige una relazione conseguente alle verifiche effettuate dopo l’esposto per presenza di cattivi odori: “Esaminati i contenuti – si legge nella relazione – si evidenza che dalle verifiche eseguite emerge che l’azienda agricola opera, nello stoccaggio dei reflui zootecnici decadenti dal proprio allevamento, nel rispetto sostanziale delle normative richiamate nella relazione allegata”, formulando unicamente alcuni “suggerimenti tecnici”.
Ancora, viene precisato nella relazione (paragrafo “riscontri”) che “per quanto concerne la problematica degli odori, si rileva che durante il sopralluogo non si sono rilevati odori sgradevoli e gli odori rilevati risultavano riconducibili alle normali attività di un’azienda agricola ad indirizzo zootecnico, e comunque avvertibili all’interno del perimetro dell’insediamento”.
E ancora, nelle conclusioni si riconosce la buona operatività dell’impresa: andando nel “tecnico”, è indicato che “per quanto attiene lo stoccaggio delle deiezioni nelle vasche di accumulo da 653 e 480 mc si fa presente che le stesse presentavano la formazione di spesse croste superficiali naturali che riducono le emissioni odorose dal momento che viene a ridursi la circolazione dell’aria sulla superficie esposta. Tale condizione  è considerata una MTD (migliore tecnica disponibile) per il contenimento di emissioni odorose e pertanto si raccomanda all’azienda di operare per mantenere in essere tali coperture di tipo naturale”. Ancora, la relazione rimarca che “dalle verifiche tecniche ed amministrative eseguite si rileva che le modalità di stoccaggio dei reflui decadenti dall’allevamento dell’azienda agricola rispettano le normative richiamate in premessa”.
Prima ancora, una deliberazione della giunta comunale (26 luglio 2012) aveva dato atto che “l’attività agricola prevista è compatibile con le previsioni urbanistiche dettate dal Piano di Governo del Territorio”.
A ancora precedentemente, l’Asl di Varese aveva rimarcato come, in seguito agli accertamenti svolti in un sopralluogo Arpa in data 20.10.2011, è stato evidenziato, fra le altre cose, “il rispetto delle norme di riferimento per quanto riguarda le modalità di stoccaggio dei reflui decadenti dall’allevamento” e “la presenza di odori riconducibili alle normali attività di un’azienda agricola e comunque avvertibili all’interno del perimetro dell’insediamento”.
“Tanto basti a chiudere la questione” si augurano il presidente della Coldiretti, rendendosi disponibile “nei confronti degli Amici della Terra una futura, buona collaborazione per difendere i diritti e le istanze di chi la terra la lavora e la mantiene viva: ovvero gli agricoltori”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Settembre 2013
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