Don Marco Casale, vent’anni dalla parte degli ultimi

Una messa a San Vittore per ricordare l'anniversario. «Sono entrato in seminario nel 1987. A questo punto del mio cammino il nuovo impegno alla parrocchia della Brunella è come un dono»

«Sono entrato in seminario nel 1987, era un anno mariano». Così don Marco Casale ha niziato la sua omelia nella Basilica di San Vittiore per i suoi 20 anni di sacerdozio. Un momento per tirare le somme di un percorso condotto sempre nell’unica direzione possibile per un cristiano, quella degli ultimi.
«Nella parrocchia dei Santi Martiri di Legnano  dove ho trascorso otto anni  – dice don Marco – la parola di Dio e i poveri erano in cima alle nostre attenzioni. Poi è venuta l’esperienza di Tradate dove l’aspetto più difficile era il lavoro di insieme, di cui ne intuiamo tutta la bellezza e fecondità».
Don Marco, oltre a coordinare la Caritas varesina e la Pastorale universitaria, si occupa anche dei detenuti del carcere dei Miogni. «Grazie al loro incontro – dice il sacerdote – ho imparato che bisogna privilegiare i peccatori che si convertono al signore perché ogni conversione è il segno della presenza di Dio. Invece per quanto riguarda i giovani universitari penso che non vadano giudicati ma accompagnati dagli adulti attraverso l’esempio di esperienze di vita».
Dopo la partenza dei frati, don Marco Casale è stato nominato nuovo prevosto della parrocchia della Brunella, impegno che si va a sommare a tutti gli altri. «La comunità della Brunella è trepidante, viva, fatta di tante presenze e gruppi che hanno voglia di ripartire insieme. A questo punto del mio cammino questo nuovo impegno giunge come un dono».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Settembre 2013
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