Il Pd castellanzese scrive a Francesco: “Aiuti una famiglia sfrattata”
L'ex-consigliere Palazzo si appella al pontefice e la stessa cosa fa da Twitter un concittadino, a favore di una coppia con 4 figli che sta per rimaere senza un tetto: "Di fronte alla sordità dell'amministrazione comunale ci rivolgiamo al Papa"
«Di fronte alla sordità di questa amministrazione abbiamo deciso di scivere a Papa Francesco per avere un suo sostegno, un consiglio o un suo intervento diretto per salvare una famiglia di sei persone dallo sfratto». Non è un’esagerazione, l’ex-consigliere comunale del Pd Michele Palazzo lo ha fatto davvero e non è stato il solo. Anche dal profilo Twitter di Matteo Crespi è stato inviato un tweet all’account @Pontifex_it la richiesta è più o meno la stessa. Papa Francesco, si sà, ci ha ormai abituato alle sorprese e chissà che non risponda in qualche modo anche a questi appelli ma la realtà che i consiglieri d’opposizione vogliono mettere in luce a Castellanza è specchio della crisi che le famiglie stanno vivendo e della mancanza di risposte adeguate che, spesso, le amministrazioni locali non riescono più a dare: «O che non vogliono dare – sottolinea Gianni Bettoni, consigliere Pd – o perchè ci siamo mossi in consiglio proprio per creare una commissione che doveva analizzare il fenomeno delle nuove povertà in città assieme alle associazioni del settore, ma questa commissione è stata convocata una sola volta da marzo».
In realtà qualcosa, i servizi sociali, la stanno facendo per questa famiglia che, vivendo in Lombardia da meno di cinque anni, non può accedere alle graduatorie per la casa popolare: è notizia di oggi che lo sfratto previsto per il 18 settembre, è stato rimandato. A Castellanza, intanto, c’è un altro caso difficile e riguarda una mamma con tre figli alla quale i servizi sociali hanno dato una mano pagandole la cauzione per una casa in affitto: «In questo caso critichiamo la scelta di anticipare la cauzione ben sapendo che poi lei non avrebbe potuto pagare regolarmente le mensilità successive – spiega ancora Bettoni – così abbiamo speso 1500 euro di danaro pubblico senza risolvere il problema mentre con un alloggio popolare, che in questo caso si poteva concedere anche in deroga alle graduatorie per gravi motivi, la donna e i tre figli avrebbero avuto un tetto sicuro». Non resta che sperare in Papa Francesco? Bettoni prova a lanciare la sua proposta: «Perchè non ragionare con le associazioni del terzo settore come la Caritas per creare un rifugio per le famiglie in difficoltà? Pensiamoci ora prima che il freddo arrivi ad aggravare situazioni già ben oltre la soglia di attenzione».
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