La scuola inizia in affanno: 40 presidi per 76 scuole
Ogni dirigente dovrà seguire almeno due istituti. Pendolare da Como il preside del Keynes. Trattenuti in servizi sette pensionandi
È iniziato ufficialmente l’anno scolastico 2013-2014. Gli studenti hanno ancora una decina di giorni per prepararsi mentalmente e approfittare delle ultime giornate di spensieratezza. Docenti e personale ATA, invece, hanno già iniziato a lavorare per mettere a punto il programma dei prossimi 10 mesi. L’ultimo giorno di scuola è stato stabilito dalla Regione nel 7 giugno.
Rispetto agli anni scorsi, l’Ufficio scolastico ha già completato buona parte delle attività preparatorie con l’assegnazione delle cattedre: sia quelle a tempo indeterminato sia quelle che scadranno ad agosto. Spezzoni e supplenze sono state assegnate anche se rimangono posti vacanti che i presidi saranno chiamati a colmare a lezioni avviate.
L’unica nota negativa rimane quella dei presidi: con la decisione del Consiglio di Stato di rifare le procedure di correzione delle prove concursuali, anche quest’anno scolastico si è aperto all’insegna delle reggenze. Su 76 istituti del territorio ben 43 avranno il preside in condivisione. Una situazione veramente record. Tra i reggenti ci sono anche 7 dirigenti che avrebbero dovuto andare in pensione per raggiunti limiti di età ma trattenuti in servizio per evitare ulteriori problemi. Tra i pensionati in servizio ci sono il preside del classico Legnani Fantoni, la professoressa Bolis che rimane al Verri, il preside dell’itis Facchinetti Famoso. Rimane al suo posto anche Sabino Famiglietti che dovrà vedersela con una scuola ancora oggi parzialmente inagibile a Gazzada.
Quasi tutti i dirigenti in servizio, dunque, dovranno dividersi tra più scuole. Emblematico anche il ritorno di Luigi Villa che dal classico di Como dovrà raggiungere anche la sua ex sede di Gazzada dell’Isis Keynes
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