“La scuola riapre, ma non sappiamo in che stato sia”
Rosi Brandi, consigliere d'opposizione, sollecita risposte chiare sulle condizioni statiche dell'istituto Cagnola. E accusa la giunta: "Un ingegnere strutturista poteva chiarire le idee"
Un presidio fisso davanti alla scuola finchè non si saprà esattamente la situazione. È quello che propone Rosi Brandi, consigliere d’opposizione a Gazzada, davanti alle notizie di un anno che si appresta a ripartire esattamente come si era concluso. « Da quel 27 marzo, quando si verificò il cedimento della soletta – spiega l’esponente della Lista per Brandi – non c’è stata nessuna iniziativa concreta. Io, davanti all’inerzia dell’amministrazione, il 22 maggio mandai una lettera al Prefetto Zanzi chiedendogli di intervenire sulla questione. Il Prefetto chiese alla giunta notizie ma, ad oggi, non sappiamo ancora nulla di concreto».
Rosi Brandi è arrabbiata soprattutto perchè i bambini torneranno a vivere in un ambiente che attende ancora il verdetto sulla staticità: « L’amministrazione ha scelto di percorrere la strada della responsabilità oggettiva ed economica. Perfetto, giustissimo. Ma non ha fatto nulla per garantire o tranquillizzare genitori e alunni: non esiste nessuna dichiarazione scritta che attesti lo stato dell’istituto Cagnola. Bastava un incarico a un ingegnere strutturista per avere almeno un’idea delle condizioni di questa struttura. Invece si attende di conoscere la relazione del perito nominato dal tribunale: sappiamo che la giustizia ha tempi lunghi, non è una novità dell’ultima ora. Questa relazione non arriverà prima di fine anno. La giunta non si è mossa per l’estate intera e ora si limita a fare lavori esterni per preparare un nuovo ingresso».
La riunione del maggio scorso tra il Sindaco Bertuletti e i genitori si era conclusa con alcune richieste da parte del dirigente della scuola Famiglietti e dei genitori: « Oltre all’ingresso, era stato chiesto di trovare soluzioni per aule e lavagne. Mi sorprende che non sia stato ancora affrontato il discorso…».
Rosi Brandi chiede chiarezza: «Ribadisco. È giusto cercare di chiarire le responsabilità economiche, ma va anche garantita la sicurezza ai bambini. Da parte mia, solleciterò nuovamente il Prefetto perchè intervenga: il 12 settembre è alle porte».
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