Pavoletti scalda il Varese: “Non vedo l’ora di duettare con Neto”

Prima giornata biancorossa per il bomber, accompagnato da Laverone e Falcone. Il terzino: «Vedrete, Leo è quello che ci vuole»

Si è materializzato intorno alle 14, accompagnato da Mauro Milanese e dall’amico Lorenzo Laverone, il sogno estivo dei tifosi del Varese, Leonardo Pavoletti. La punta livornese, 11 gol nella passata stagione con la maglia del Sassuolo, ha quindi incontrato l’allenatore Stefano Sottili e vestito per la prima volta la divisa "crociata" sull’erba di Masnago. Fisico roccioso, parlata sciolta, occhi determinati, Pavoletti è stato presentato insieme al già citato Laverone e al giovane Falcone (gli altri acquisti, Ricci e Lignani, arriveranno mercoledì) prima di partecipare a una riunione tattica piuttosto lunga e iniziare ad allenarsi con i nuovi compagni.

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Pavoletti and company: i nuovi volti del Varese 4 di 8

PAVO: VARESE CAPARBIO – «Il Varese ha insistito per avermi dal primo all’ultimo giorno del mercato. I dirigenti si sono fatti vivi quotidianamenti con società e procuratore e in questo modo ha battuto tutte le concorrenti del mercato. Sono stato cercato così tanto che penso che questa fosse per me la destinazione migliore». Il nuovo centravanti biancorosso spiega così la lunga trattativa di mercato che lo ha "strappato" alla Serie A per ridargli un ruolo da protagonista nel torneo cadetto. «La A è il sogno di chiunque giochi a calcio, è ovvio, ma non ho alcun rammarico di averla lasciata. L’ho assaggiata ma evidentemente non era il mio momento e qui penso di poter fare bene in campionato, oltre che dimostrare al Sassuolo di aver sbagliato a lasciarmi andare. Si vede che non ero il loro attaccante ideale».
Pavoletti si mette subito a totale disposizione di Sottili, qualunque sia il modulo adottato. «Negli ultimi anni mi sono abituato a fare da punta centrale, anche avanzata rispetto ai compagni, ma non ho problemi a giocare anche con altri schieramenti». Anzi, la prospettiva di affiancare gente come Neto o Bjelanovic lo attira: «Duettare con uno come Neto è sempre bello, non lo conosco di persona ma so quello che inventa in campo. Sasa è invece un attaccante di grande esperienza: da lui cercherò di imparare nelle cose in cui è più bravo, come ho sempre fatto. Più persone valide in rosa ci sono, meglio è: iniziamo subito a fare i punti necessari alla salvezza e poi proveremo ad andare oltre, vediamo fino a dove».

L’UOMO DELLA FASCIA – Prima delle parole di Pavoletti sono risuonate, nella piccola sala stampa di Masnago, quelle di Lorenzo Laverone che conosce bene il bomber per essere stato al suo fianco a Sassuolo. Ne è nata un’amicizia vera, e pazienza se per una volta Livonrno e Firenze vanno a braccetto. «Leo è un grande attaccante che sarà fondamentale per la squadra e l’ambiente, ve lo assicuro» spiega Laverone, terzino destro che «qualche volta di recente ho giocato anche a sinistra per esigenze di squadra. Ma dalla parte opposta dò il meglio: a Nocera è capitato di fare anche l’ala e proprio in quella posizione ho segnato gli unici miei due gol in B». Del campionato cadetto, Laverone spiega: «L’ho già disputato parecchie volte e credo che questo Varese sia un’ottima squadra per la categoria: qui voglio rilanciarmi, ma questo non vuol dire che il mio sia stato un passo indietro rispetto a Sassuolo. Di fatto là mi hanno fatto subito capire che non rientravo nei piani, e io non resto dove non mi vogliono». 

IL VUCINIC DEL SALENTO – Primo giorno biancorosso anche per il più giovane del trio di novità, Luigi Falcone. Prelevato dal Lecce, quando era ragazzino si è visto affibiato il soprannome di "Vucinic del Salento" perché «dicono che abbiamo movenze e qualità tecniche in comune. Non so se è proprio così – sorride il 21enne salentino – ma ovviamente non può che farmi piacere un accostamento simile». Seguito anche da squadre di Serie A, Falcone riparte da Masnago dopo qualche stagione in altalena: «Due anni fa, con il Lecce in A, ho avuto poco spazio e di fatto ho perso un anno, anche se ho ritrovato l’azzurro con diverse presenze in Under 20. L’ultimo campionato a Lanciano è andata invece meglio, pur con qualche disturbo dato dalla pubalgia che però ormai è un problema superato». Falcone viene da una terra che in anni recenti ha dato molti giocatori al Varese (Lepore, Carrozza, Corallo, Miale e altri ancora…) ma le referenze positive sono arrivate direttamente dei colori biancorossi: «Conosco e ho giocato in Nazionale con De Luca e sono amico dei vari Pompilio, Scialpi, Benvenga. Tutti mi dicono che qui si può lavorare bene e i risultati recenti parlano di una società capace di vincere e di lanciare i giovani. Ecco perché quando è spuntata questa occasione, sono stato felice di prenderla».

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Pubblicato il 03 Settembre 2013
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