Pietro Scidurlo, in canoa da Somma a Venezia
Dopo due "cammini" fino a Santiago, il 34enne sommese, in sedia a rotelle dalla nascita, ha viaggiato in canoa su Ticino e Po fino a Piazza San Marco, con l'ultima tappa tra onde e navigazione a bussola
Una storia di tenacia e voglia di condividere esperienze. È quella di Pietro Scidurlo, il 34enne di Somma Lombardo in sedia a rotelle dalla nascita che – dopo aver completato due volte il Cammino di Santiago a bordo di una handbike – due giorni fa ha concluso un nuovo viaggio: 500km in canoa lungo Ticino, Po e laguna di Venezia, da Somma Lombardo fino a Piazza San Marco. Pietro è arrivato scortato dai gondolieri, una vera e propria parata in onore ad una impresa fatta per superare una nuova barriera.
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Proprio la tappa finale è stata quella più dura, dal punto di vista dello sforzo fisico e anche dal punto di vista tecnico: «La traversata della laguna ha richiesto sei ore», racconta Pietro. «C’era molto moto ondoso e abbiamo navigato lontano dalla costa, che non era neppure visibile. Il Gps non funzionava e abbiamo dovuto orientarci con la bussola». Attraverso il canale della Giudecca sono poi arrivati fino a piazza San Pietro.
«Il mio scopo è quella della condivisione, non della performance – spiegava Pietro prima della partenza – Fino a che le persone fanno qualcosa e non lo scrivono, poi chi si ritrova nella stessa situazione, deve ricominciare da capo. Dobbiamo condividere per lasciare una traccia per aiutare chi viene dopo di noi. Fare e raccontare è importante. Ce la si può fare, ci sono difficoltà ma si possono sempre superare. Per me la condivisione è il segreto del mondo». Pietro è stato seguito da Michael Bolognini (sulla canoa biposto) – e da Giovanni Baracchetti, mentre il supporto logistico a terra è stato assicurato dai genitori del giovane sommese. Pietro ha lanciato anche una sua associazione, Free Wheels, per "superare le barriere".
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