Alla riscoperta del tram, la mostra è a Villa Recalcati
La mostra fotografica verrà inaugurata sabato 19 ottobre, alle 18 e sarà l'occasione per ripercorrere la storia dei tram nella nostra provincia
Sabato 19 ottobre, alle 18, a Villa Recalcati verrà inaugurata la mostra fotografica "Le memorie del sistema tranviario varesino". La mostra resterà aperta sino al 3 novembre 2013 e sarà l’occasione per ripercorrere la storia dei tram nella nostra provincia.
Ecco la spiegazione di ciò che si potrà vedere, raccontato da Speri Della Chiesa Jemoli
Verso le dieci della sera del 28 febbraio 1955, con l’arrivo dell’ultima corsa da Ghirla del bianco tram della Valganna, si chiudeva un’epoca. Quella della rete tranviaria varesina, inaugurata il 24 agosto 1895 con il tratto dal centro città a Robarello e poi sviluppatasi negli anni a seguire fino a raggiungere un’estensione di oltre cento chilometri. In quell’anno c’erano i tram urbani, che collegavano il centro con Belforte, Bobbiate, Masnago e Bizzozero, i poi la linea per la montagna, con le sue funicolari verso il Sacro Monte e il Campo dei Fiori. Con il tram si arrivava ad Azzate, e con il treno (perché di una ferrovia si trattava, anche se da tutti veniva considerata una tranvia) si raggiungeva Ghirla e da lì Ponte Tresa o Luino. Le due località erano poi collegate direttamente con una linea che affiancava il fiume Tresa, a ridosso del confine con la Svizzera. Al lago Maggiore si poteva arrivare da Varese anche ad Angera con il tram verde della SATOV, che viene ricordato per la sua imponenza e per la sua lentezza. E ancora, partendo da Cittiglio si percorreva la Valcuvia fino a Molino D’Anna , stazione di interscambio, come si usa dire oggi, con la Varese – Luino.
Dalla stazione di Bisuschio, sulla linea ferroviaria per Porto Ceresio, partiva il tram per Viggiù. Insomma, i varesini ma anche tantissimi turisti potevano andare in tram alla scoperta dei monti, delle valli e dei laghi della nostra bellissima terra.
Ma già nel 1940, con la soppressione della Varese – Angera, cominciò il declino delle tranvie,via via sacrificate a favore dei più moderni autoservizi, fino al 28 febbraio 1955, quando il tram usciva dalla cronaca per entrare nella storia.
Con l’esposizione di fotografie e diorami, che illustrano situazioni e luoghi che il tempo ha inesorabilmente mutato, la mostra vuole essere un atto di affetto verso un periodo ormai nella concreta memoria di pochi, ma della quale è doveroso mantenere il ricordo. I diorami, in particolare, nelle intenzioni vogliono rendere a tre dimensioni scenari che oggi possiamo conoscere unicamente attraverso le immagini. La presentazione della mostra sarà anche l’occasione per evidenziare il contesto nel quale si sono sviluppate le allora nuove forme di trasporto di persone e merci e per far conoscere situazioni e fatti, anche curiosi, connessi all’avvento del “tramaletto”, ovvero del tram elettrico, secondo i versi del poeta varesino.
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