Due giorni di studio dedicati al “razionalismo critico” di Antonio Banfi
Dallo studio dell’archivio segreto del filosofo milanese, donato al Centro Internazionale Insubrico, prende le mosse un evento corale che coinvolge non solo l’Ateneo, ma anche le Scuole e la Città
L’Università degli Studi dell’Insubria organizza a Varese, nell’Aula Magna di via Ravasi 2, il 25 e 26 ottobre 2013, il convegno di studi: «Sul razionalismo critico di Antonio Banfi alla luce degli inediti del suo “archivio segreto”. La ragione quale meta-riflessione?». L’evento è un’occasione di approfondimento della storia del razionalismo critico europeo, prestando particolare attenzione alla lezione del fondatore della “Scuola di Milano” e, al tempo stesso, rappresenta un momento di apertura e confronto tra la Città di Varese e le sue Scuole da un lato e l’Università dell’Insubria e il Centro Internazionale Insubrico dall’altro. L’iniziativa infatti si colloca all’interno degli approfondimenti filosofici della quinta edizione del “Progetto Giovani Pensatori”, il progetto di didattica filosofica destinato agli studenti varesini, dalle primarie alle superiori. Il Centro Internazionale Insubrico – organizzatore della manifestazione, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate e il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università dell’Insubria e con la Società Filosofica Italiana, sezione di Varese – è depositario del cosiddetto “archivio segreto banfiano”, ossia un complesso di circa cinquemila lettere inedite che consentono di ricostruire – e ridefinire – la biografia intellettuale di Banfi. L’organizzazione del Convegno prende le mosse, non soltanto dalla considerazione che il filosofo milanese è uno dei maggiori pensatori della filosofia europea del Novecento, ma anche dalla volontà dell’Ateneo di far conoscere alla Città e alle Scuole cittadine il lavoro di ricerca che l’Università sta conducendo su questi preziosi materiali inediti.
«Proprio lo studio, la catalogazione e la piena valorizzazione di queste nuove carte inedite consentono infatti di aprire nuove piste di ricerca, aprendo nuovi scenari per meglio comprendere l’opera e il pensiero di Banfi» spiega il professor Fabio Minazzi, direttore del Centro e presidente del Convegno. I due giorni di lavori prevedono momenti scientifici, con interventi di docenti e studiosi provenienti da Atenei italiani e stranieri, e momenti di intrattenimento. Venerdì 25 ottobre, alle ore 9, il saluto delle autorità apre la prima sessione che proseguirà fino alle ore 19 di venerdì e riprenderà sabato dalle ore 9 alle 13 circa. Sono in programma interventi e relazioni di: Fabio Minazzi (Università degli Studi dell’Insubria), Fulvio Papi (Università di Pavia), Piero Di Vona, (Università di Napoli) Ettore Brissa (Università di Heidelberg), Gabriele Scaramuzza (Università di Milano), Simona Chiodo (Università Bicocca di Milano), Emilio Renzi (Politecnico di Milano), Irene Giannì (Centro Internazionale Insubrico – CII), Giovanni Cacciatore (Università di Napoli), Brigida Bonghi (Università Insubria), Marcello Gisondi (Università di Napoli), Michela Beatrice Ferri (CII), Giovanni Carrozzini (CII), Andrea Di Miele (Università di Napoli), Elisabetta Scolozzi (CII), Giulia Santi (CIII), Angela Stevani (Presidente Unione Donne Italiane), Paolo Giannitrapani (CII), Veronica Ponzellini (Liceo scientifico di Gavirate), Annamaria Maroni (Liceo scientifico di Varese), Marina Lazzari (CII), Antonio Banfi (Università di Bergamo).
Venerdì 25 ottobre, alle ore 21, è in programma un momento di intrattenimento, con la prima assoluta dell’esecuzione dell’“Omaggio alla Scuola Banfiana. Luigi Rognoni interprete musicale di Vittorio Sereni”, interpretazione della poesia “Una donna” di Vittorio Sereni, musicata da Luigi Rognoni, con l’attrice Elisabetta Vergani, il soprano Alessandra Molinari e Kingsley Eliot Kaye, compositore e pianista. A seguire il professor Minazzi presenterà il volume “Nel sorriso banfiano”, che raccoglie cartolettere e foto di allievi banfiani inviate ad Alba Binda, a Monate. Il professor Pietro Misuraca, dell’Università di Palermo concluderà la serata con un intervento dal titolo: “Luigi Rognoni e il suo archivio”.
Sabato dopo la seconda sessione di lavori in Aula Magna, alle ore 14.30 ci si sposterà nell’Area di Bizzozero adiacente al Collegio “Cattaneo” per “Seminare alberi e cultura”, ossia per mettere a dimora alcune piante, in collaborazione diretta con il progetto dei Giovani Pensatori, con studenti e docenti dell’Università degli Studi dell’Insubria e delle scuole varesine. Perché mettere a dimora delle piante in occasione di un convegno di filosofia? «Per diverse ed articolate ragioni – spiega il professor Minazzi, ma soprattutto perché mettere a dimora una pianta costituisce un gesto educativo che concerne la nostra intera società civile. Né possiamo dimenticare come tutti noi viviamo in una città come Varese denominata “Città giardino”. Il verde è il colore dominante della nostra città e dobbiamo sempre avere piena consapevolezza che mettere a dimora delle piante contribuisce a migliorare, sensibilmente, il nostro stesso ambiente, perché ogni pianta ci dona, con la sua presenza tacita, ma tenace, un dono inesauribile di bellezza il quale, giorno dopo giorno, migliora costantemente il nostro mondo e la nostra stessa vita.
I lavori si concluderanno sabato pomeriggio con una tavola rotonda a partire dalle ore 15.30, nell’Aula Magna di via Ravasi. L’ingresso è libero e gratuito ed è previsto il rilascio di crediti.
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