I profughi restano, tacito accordo tra Lega e Caritas

Gli assessori del carroccio votano contro, ma fanno in modo che il rinnovo del finanziamento passi

Il centro degli asilanti di via Pola resterà aperto: il comune presenterà un progetto per ampliare, subito, il numero dei posti, portandoli da 18 a 25 (i 7 in più sono per le emergenze, alla fine bastavano meno posti dei 32 paventati tre giorni fa). La caritas e la cooperativa Intrecci, che gestisce la casa, continueranno ad occuparsi degli stranieri. La giunta comunale, oggi, ha votato a favore della soluzione di compromesso: sì al rinnovo della convenzione per il vecchio centro, no alla proposta di farne uno nuovo a Masnago, a Villa Mater Dei. Ma alla riunione a Palazzo Estense, questa mattina, non tutti gli assessori si sono presentati. Non erano in sala, ad esempio, il sindaco Fontana, l’assessore leghista Binelli e l’assessore del Pdl Clerici (quest’ultimo per disciplina di partito non voleva votare contro, ma nemmeno a favore perché in passato aveva espresso posizioni negative su quel centro). Era però garantito il numero legale. I 3 leghisti presenti hanno votato per il no, i 4 del Pdl hanno votato a favore.
Due giorni fa la Lega aveva rivolto accuse molto pesanti alla caritas.

L’accordo, invece, sancisce, ancora una volta, una sorta di tacito compromesso tra la caritas e la Lega Nord, ma che è stato ammantato da un dissenso politico più di forma che di sostanza. I leghisti votano infatti contro, ma fanno mancare qualche assessore per garantire che non vinceranno la votazione. In questo modo, senza traumi, possono continuare a dire che rappresentano la lotta contro l’immigrazione, ma consentono che venga invece dato il via libera alla richiesta del finanziamento ministeriale per far continuare un servizio che, evidentemente, viene considerato utile, anche se politicamente scomodo per il carroccio. La caritas ambrosiana e la cooperativa Intrecci, ieri, hanno risposto alle accuse leghista di fare soldi con il business dei “rifugiati”, bollandole come inopportune e sbagliate. Resta da registrare il fatto che, da almeno dieci anni, la Lega, a ogni passaggio, annuncia di voler chiudere il centro rifugiati (che non sono i clandestini, bensì i perseguitati politici in attesa di riconoscimento giuridico) ma poi, alla resa dei conti, fa in modo che il centro di via Pola non venga smantellato. L’assessore Enrico Angelini è soddisfatto. 
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Ottobre 2013
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