I rapporti economici tra Lombardia e la Cina valgono sei miliardi di euro

Questo è il valore degli scambi commerciali tra la Lombardia e il gigante asiatico. Prime per import sono Milano (54,9%), Bergamo (7,1%) e Varese (6,5%) mentre per l’export Varese è seconda

Oltre 3 miliardi di interscambio nei primi sei mesi del 2013 e circa 4.300 piccole imprese con titolare cinese attive sul nostro territorio: sono questi alcuni indicatori dei rapporti economici tra la provincia di Milano e la Cina.

Un interscambio basato soprattutto sui prodotti manifatturieri: elettronici e ottici (26,3%) e tessili e abbigliamento (15,3%) per l’import manifatturiero, macchinari ed apparecchi (39,5%) per l’export. E Milano pesa in Italia, circa un quinto dell’interscambio nazionale (18,8%) e un decimo delle imprese (9,9%). Se in un anno l’import-export rallenta registrando un -4,2%, le imprese cinesi attive a Milano aumentano nello stesso periodo del 6,9%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat per i primi sei mesi dell’anno, e dati registro imprese relativi alle imprese individuali con titolare cinese a giugno 2013 e 2012.

Rapporti economici Lombardia – Cina
Sono oltre 8mila i piccoli imprenditori cinesi che operano in Lombardia, +6,2% in un anno. Tra le province, dopo Milano che è prima con il 53%, seguono per concentrazione imprenditoriale Brescia (1.034 imprese, 12,8% lombardo), Mantova (755 imprese, 9,4%) e Bergamo (512, 6,4%) mentre le province che crescono di più sono Cremona, Como e Lecco, circa +19% ciascuna. Nei primi sei mesi del 2013, inoltre, il valore degli scambi commerciali tra la Lombardia e il gigante asiatico ha sfiorato i 6 miliardi di euro. Prime per import sono Milano (54,9%), Bergamo (7,1%) e Varese (6,5%) mentre per l’export salgono sul podio, dopo Milano che è prima con il 44,2% regionale, Varese (12,3%) e Bergamo (11,6%).

“Arbitration in China” in Camera di commercio.
E di business in Cina e di risoluzione delle controversie internazionali tra imprese si è parlato in Camera di commercio di Milano, nel corso del seminario “Arbitration in China”.
L’Italy-China Business Mediation Centre (ICBMC), che ha sede presso la Camera di commercio di Milano – Camera arbitrale, è un centro che assiste le imprese e i professionisti operanti sull’asse Italia-Cina, proponendo la conciliazione come strumento per la risoluzione delle controversie commerciali. Creato in virtù di un accordo di cooperazione siglato il 7 dicembre 2004 tra la Camera di Commercio Italo-Cinese, la Camera Arbitrale di Milano e il Mediation Centre del China Council for the Promotion of International Trade di Pechino (CCPIT), tra 2005 e 2013 ha gestito 64 domande di mediazione. Sugli incontri svoltisi, si è raggiunto un accordo nell’80% dei casi. Altri casi (1/3 circa) hanno avuto esiti positivi per l’attività congiunta dei due desk, di Milano e Pechino, che ha ripristinato un canale di comunicazione tra le parti della controversia.

Il valore medio dei casi gestiti si aggira sui 107.000 Euro. Le controversie riguardano perlopiù merce non conforme all’ordine a fronte di pagamento effettuato (merce acquistata da impresa italiana da impresa cinese, nel 99% dei casi) e l’utilizzo di immagini coperte da copyright su siti web cinesi. Per avviare un tentativo di conciliazione è necessario compilare il modulo di domanda in inglese e trasmetterlo al numero di fax 02 8515.4577 oppure all’indirizzo email icbmc@mi.camcom.it

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Pubblicato il 30 Ottobre 2013
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