“Il Saltimbanco e la Luna”, le canzoni di Jannacci sul palco del Nuovo

Sarà Susanna Parigi ad interpretare dal vivo brani propri e alcune canzoni che rappresentano il centro poetico del repertorio jannacciano nello spettacolo in scena il 24 ottobre per "Note di Scena"

Era il 2011 quando il giornalista e scrittore Andrea Pedrinelli iniziò a lavorare alla sceneggiatura di un concerto teatrale dal titolo "Il Saltimbanco e la Luna – Le canzoni, il giornalismo, Enzo Jannacci", nato dal desiderio di approfondire l’arte del grande cantautore milanese, coinvolgendo subito nella ricerca di temi, testi e canzoni la brava Susanna Parigi. Un progetto che si era sviluppato adagio adagio, dopo aver informato l’artista ed avendone ricevuto un cenno di gratificazione, proprio per rispetto, oltre che per calibrare bene come proporre in scena l’arte di Jannacci, utilizzando prospettive non scontate né commerciali, nonché le sue parole, riferimenti morali capaci di riportare protagonisti e pubblico in un alveo di valori sempre più, oggi, sviliti. E però necessari, nella vita dell’uomo, come lo sono stati nella vita del Saltimbanco (definizione che Jannacci diede di sé già negli anni Settanta).

Dal 29 marzo 2013, giorno in cui Jannacci ci ha lasciato, "Il Saltimbanco e la Luna" è diventato, doverosamente, anche un doveroso omaggio a un uomo di spettacolo di cui forse ancora non abbiamo compreso a pieno profondità e ricchezza umana e artistica. Ne è nato uno spettacolo di teatro-canzone prodotto da Eccentrici Dadaro’, in cartellone al Nuovo di Varese per la rassegna “Note di Scena” giovedi 24 ottobre (ingresso euro 10/rid.8). Un lavoro intelligente ma al contempo ricco di notazioni ironiche, in cui monologhi di Pedrinelli non hanno cambiato né contenuti, né linguaggio, né spirito dell’idea originale: trattano del giornalismo e del mondo dello spettacolo oggi, e sono innervati dalle parole dei tanti incontri avuti con Jannacci . Susanna Parigi esegue dal vivo brani propri e alcune canzoni che rappresentano il centro poetico del repertorio jannacciano, come “Come gli aeroplani”, “Vincenzina e la fabbrica”, “El portava i scarp del tennis”, “Io e te”, “La fotografia”. Nello spettacolo, dice la regista Rossella Rapisarda, “si ride, ci si emoziona, ci si arrabbia. Tutto è vita, tutto è teatro. Uno scavare, uno spogliare, un inseguire il profumo che un vero artista lascia sulla sua strada. Un lavoro che, inseguendo questo “uomo a metà” di cui siamo innamorati, diviso tra ospedale e palcoscenico, ci ha portato a riflettere proprio sul senso del mestiere dell’artista, un lavoro troppo spesso confuso con il semplice apparire”.
Pedrinelli, giornalista e saggista nei campi del teatro e della musica, dal 2003 porta Giorgio Gaber nelle scuole con il primo progetto italiano di incontro-spettacolo, un progetto pensato per divulgare il Signor G a chi non ha avuto l’opportunità di conoscerne l’arte dal vivo. A Gaber ha dedicato anche una biografia, mentre ha scritto libri anche su Baglioni e Ron.
Susanna Parigi, cantautrice e pianista chansonnier raffinata con cinque album all’attivo, attenta ai temi sociali e caratterizzata dalla coraggiosa prospettiva femminile di una scrittura colta ma di impatto, ha collaborato con personaggi come Vince Tempera, Kaballà, Umberto Galimberti, Tony Levin, Pat Metheny, Lella Costa, Pasquale Panella, Ottavia Piccolo; e dal vivo ha spesso proposto la sua musica tramite spettacoli innovativi, con l’uso di fotografie durante gli spettacoli (ricordate il suo applauditissimo concerto al Nuovo, con le foto di Salgado?) o recitando Calvino, Garcia Lorca, Montale, Brecht.

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Pubblicato il 22 Ottobre 2013
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