La collezione Ogliari trasloca, da Ranco a Volandia
Conosciutissima in provincia e oltre, la collezione di treni e altri mezzi di trasporto sarà spostata al Parco e Museo del Volo
La collezione di Francesco Ogliari si prepara ad un trasloco, dalla sede storica e conosciutissima di Ranco ai padiglioni dell’ex Caproni di Vizzola Ticino-Somma Lombardo, ora sede di Volandia. I dettagli del progetto saranno presentati sabato 26 ottobre, in un evento (a invito) in cui per la prima volta si svelerà il progetto del «Museo Volandia-Ogliari». Alla serata "in memoria di Francesco Ogliari" parteciperanno i figli Giacomo e Maria Rachele Ogliari, oltre al presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo che ha pa
trocinato l’evento. «È un omaggio dovuto e sentito quello che abbiamo organizzato in ricordo di Francesco Ogliari, ‘padre’ del Museo di Ranco, nato dal suo amore più che quarantennale per il mondo dei trasporti. Una persona alla quale il nostro territorio deve molto e che Volandia intende onorare portando avanti il suo sogno» dice Marco Reguzzoni, Presidente della Fondazione Museo dell’Aeronautica. Bisogna notare che fin dalle origini la Fondazione ha nel suo statuto la tutela museale dei mezzi di trasporto, non solo quelli volanti.
Il progetto del "Museo Volandia-Ogliari" potrebbe diventare dunque punto di svolta per la collezione raccolta dal professore, che comprende pezzi rarissimi e che negli ultimi tempi soffriva un po’ nella storica sede di Ranco (vagoni e locomotive sono arrivati in riva al lago decenni fa). Tra i pezzi più pregiati della collezione ferroviaria – che costituì il primo e più ampio nucleo del museo di Ranco – alcuni tram extraurbani ATM (motrici "Abbiategrasso", nella foto in alto), una locomotiva elettrica a sistema trifase, una vecchia "littorina" a cremagliera in uso sulle linee della Sila.
Ad aprire la serata a Volandia ci sarà anche il taglio del nastro della nuova area simulatori allestita nel primo padiglione e a seguire un “volo” sul simulatore professionale di Air Vergiate per provare le emozioni che vivono i futuri piloti. La serata di sabato sarà anche l’occasione per lanciare una raccolta contributi in favore dell’Associazione Amici di Volandia per il restauro del velivolo Fiat G 46, un gioiello dell’aviazione italiana che grazie al loro sapiente lavoro potrà far bella mostra di sé nella collezione del museo. Aspettando che un giorno anche treni e tram restaurati approdino tra i capannoni di Vizzola Ticino.
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