Licei di 4 anni, il sindacato dice no
La sperimentazione di un percorso liceale un anno più corto che sta partendo a Busto Arsizio non piace alla CGIL che tuona: “Meno tempo a scuola e meno istruzione. E’ il contrario di quello che ci chiede l’Europa”.
La sperimentazione avviata in tre licei lombardi di un percorso scolastico di soli 4 anni non piace alla FLC CGIL che con il suo segretario lombardo, Ezio Brachetti, boccia la decisione di avviare questo progetto nelle scuole pubbliche. Se infatti fino ad ora sono tre le scuole -tutte paritarie- ad aver avviato il progetto (a Busto a settembre è partita anche l’Olga Fiorini, ndr) anche il Liceo Tosi avrebbe chiesto di accedere alla sperimentazione.
«Non siamo stupiti che per l’ennesima volta tocchi alla sola Lombardia fungere da “laboratorio” per sperimentare soluzioni legate ai percorsi d’istruzione -spiega Brachetti- e anche oggi la nostra denuncia continua ad essere sempre la stessa: tutte queste “voglie”, più o meno sperimentali, sono sorrette da un unico comune denominatore, ridurre il tempo scuola, ridurre l’istruzione e la sua organizzazione, per noi ciò non va bene».
Il sindacalista non si addentra nella questione della riduzione dei posti di lavoro «situazione che già da sola sostiene il mio giudizio negativo» ma punta lo sguardo verso l’Europa. «Si sostiene che così ci si avvicina agli standard europei, che in questo modo ci si laurea a 21 anni, che prima ci si potrà specializzare verso un proficuo ingresso nel mondo del lavoro attraverso la frequenza di percorsi formativi di II livello. Ma togliere un anno di studio significa comprimere i tempi di apprendimento e questo significa abbandonare l’idea del “crescere apprendendo” per passare a percorsi dai saperi nozionistici e con scarsa possibilità di tempo per la costruzione di un pensiero critico e capacità di elaborazione».
Oltre a questo viene criticata la decisione di avviare questo programma senza coinvolgere direttamente «coloro che la scuola la fanno e la vivono. Eppure queste scelte sono vive da tempo e così come abbiamo appreso sono state a suo tempo sostenute dall’ex Direttore USR Giuseppe Colosio, lo stesso che ora è divenuto collaboratore attivo della Fondazione A.I.B., Ente gestore del Liceo Internazionale per l’Impresa Guido Carli, appunto uno dei tre istituti impegnati nella sperimentazione».
Proprio per questo la FLC CGIL Lombardia chiede al Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza «di mettere in trasparenza le sue volontà e soprattutto di metterle a confronto con l’insieme della società pedagogica, culturale e scientifica, e infine chiede anche di non dimenticare che nei luoghi d’istruzione ci sono i veri protagonisti a garanzia del futuro del Paese, coloro che ci lavorano».
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