Luca Carignola: “Alternativi alla destra, ma anche ai populisti”
Il candidato alla segreteria provinciale del Pd ha presentato le sue linee guida: obiettivo principale è quello di vincere le prossime amministrative. Sfiderà il renziano Astuti e la civatiana Battistini
Luca Carignola ha presentato la sua candidatura alla segreteria del Pd provinciale di Varese. «Noi ci apprestiamo a un congresso in un momento di crisi economica del paese – spiega Carignola – non dobbiamo mai dimenticare il contesto nel quale discutiamo, e anche il quadro di incertezza. Il Pd però è una certezza, é una realtà del territorio, che governa nel 40% delle amministrazioni comunali, esprime 5 parlamentari e consiglieri regionali. Il primo obiettivo è quello di vincere le prossime elezioni amministrative. E’ importante, perché se dovessimo riuscirci diventeremmo maggioranza in questa provincia. Sarebbe un fatto di portata enorme che ci permetterebbe di esprimere il prossimo presidente della provincia».
Carignola spiega: «Sulla posizione programmatica, dovremo dare un contributo per far uscire il nostro territorio dalla crisi, confrontandoci con le realtà economiche del territorio, le associazioni di categoria e tutti gli attori. L’idea – continua il candidato segretario – è quella di costituire un focus economico permanente, aperto all’esterno, cercando di cogliere i segnali che, pure, in questa fase negativa ci sono, come le imprese che fanno export e avviano un’opera di internazionalizzazione. Il manifatturiero non è destinato a estinguersi se si persegue una certa politica. Così come la formazione, e la ricerca possono dare un volto e uno sviluppo diverso alla nostra provincia. Noi dobbiamo esser consapevoli della nostra forza e giocare un ruolo da protagonisti».
Carignola viene indicato come candidato dei bersaniani, ma la sua posizione politica nella geografia interna non va banalizzata: «In realtà sto ancora valutando chi votare alle primarie nazionali. Ero vicino alle posizioni di Franceschini e ho sostenuto Bersani alle ultime primarie, ma non ho una collocazione precisa e farò le mie scelte valutando le mozioni congressuali».
E ancora: «Le differenze di fondo con gli altri candidati? Non ce ne sono, perché la cultura del Pd è ben permeata tra di noi. Abbiamo dei valori che non si possono definire nettamente diversi. Il nostro deve essere un partito che afferma una cultura di governo, all’interno di una alleanza di centrosinistra, alternativa alla destra, che però rifiuta logiche populistiche che anche nella nostra provincia si affacciano. Siamo alternativi al centrodestra, ma dobbiamo essere avversari e non alleati dei populisti. Siamo una forza di governo che amministra tante realtà e che ha i suoi valori fondanti nella costituzione repubblicana, ma con proposte concrete e che si possano mantenere».
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