Mike Green: “La mia Cimberio è ancora una bella squadra”
Intervista esclusiva all'ex playmaker biancorosso, ora al Khimki Mosca. "Noi, come Varese, siamo ancora in costruzione, ma la rosa di Frates è ancora interessante"
Dal nostro inviato – La Siemens Arena, nel secondo giorno dei quarti di finale del QR di Eurolega, ha l’appeal dei campi minori in occasione delle qualificazioni ai grandi tornei di tennis. Insomma, è sempre Wimbledon, ma i big non si vedono ancora e i giocatori dopo la centesima posizione mondiale combattono tra le tribune vuote per un posto nell’elite. In campo non c’è più Varese, ma qualche gruppetto di tifosi in regolare sciarpa biancorossa è presente, avendo acquistato l’intero abbonamento al torneo. E sono proprio loro, sparsi all’interno del bellissimo e moderno impianto di Vilnius (in tutta Italia non c’è nulla di simile a parte l’Isozaki di Torino… qualcuno ai piani alti si faccia delle domande) a farsi sentire durante la partita tra il Khimki Mosca e i belgi di Ostenda. Ultimi minuti del primo periodo, Marko Popovic va sul cubo dei cambi, coach Kurtinaitis richiama in panchina il suo play e l’urlo biancorosso rompe il silenzio: “Mike Green, Mike Green, Mike Green…”.
Dopo la partita, persa a sorpresa, il fresco ex della Cimberio ha il volto accigliato e stanco: il primo incontro ufficiale della stagione è finito male al pari di quello degli ex compagni e questa è una disdetta per i ricconi russi che hanno un budget quadruplo rispetto a Varese. La disponibilità di Mike però è inalterata: vede una maglietta di un tifoso biancorosso e sorride, poi si concede con gentilezza per salutare i lettori di VareseNews.
«A noi è andata come alla Cimberio – sospira – e sono anche state due partite dall’andamento simile. I nostri rispettivi avversari sono risultati più solidi e organizzati, Mosca e Varese invece devono ancora migliorare. Nella nostra squadra ci sono molti giocatori che sono stati impegnati con la propria nazionale e questo non ci ha permesso di prepararci al meglio». Oltre a Green però, lo spogliatoio del Khimki è pieno di campioni: Davis (32 punti), Gelabale (campione d’Europa), Popovic, Koponen, Loncar… insomma, nessuno si aspettava questo risultato con Ostenda. «L’ennesima dimostrazione – spiega Mike – che le partite si giocano sul campo e non sulla carta. E sempre sul campo si vincono anche».
Senza di lui, che Cimberio sarà? «A me piace la rosa costruita quest’anno dalla società. Oltre ai miei compagni che sono rimasti il club ha aggiunto giocatori che secondo me sono all’altezza del campionato italiano e possono formare un gruppo interessante». Il suo diretto successore è Keydren Clark, con cui Green lo scorso anno ebbe qualche screzio durante la serie playoff contro Venezia. «Sì è vero – torna a sorridere – ma tutto è nato e finito lì. Si trattò di una incomprensione dopo un fallo piuttosto duro; ci siamo beccati per un po’ ma alla fine anche chiariti. Capita, quando ci sono di fronte due agonisti che vogliono vincere a ogni costo».
«Ora – conclude – chissà che non incroceremo la Cimberio in Eurocup, visto che per entrambe l’Eurolega se n’è andata».
Poi Mike saluta, prende lo smartphone e twitta veloce: «Grazie ai tifosi che sono venuti a supportarci (c’erano una cinquantina di russi con bandiere e sciarpe ndr)… specialmente il gruppo di Varese». Impareggiabile. Anzi, indimenticabile.
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