Milanese: “Con la Juve Stabia mi aspetto una vittoria”
Il direttore sportivo del Varese analizza lo stato di forma: «La squadra è in salute ma è necessario ritrovare il gol. I nostri vecchietti aiuteranno i giovani a crescere»
Un terzo della stagione di serie B è ormai alle spalle e si iniziano a fare i primi conti di questo campionato che ha già regalato diverse sorprese. Il Varese si è assestato nelle parti alte della classifica, anche se nelle ultime gare ha fatto qualche passo indietro, anche e forse soprattutto a causa dell’astinenza dal gol. Abbiamo chiesto al direttore sportivo biancorosso Mauro Milanese di tracciare un resoconto di questo inizio di stagione, cominciando proprio dalla condizione della squadra di Stefano Sottili.
Milanese, qual è lo stato di forma attuale del Varese?
«La squadra è in salute, ma dobbiamo ritrovare velocemente la via del gol. Nonostante questo credo che la condizione sia buona e la conferma deve arrivare con una vittoria. Quella che aspettiamo già alla prossima gara contro la Juve Stabia».
Le è piaciuto il Varese visto a Palermo?
«Direi di sì; la squadra è stata equilibrata, compatta e non ha concesso molto anche se facendo questo gioco non ha creato molto. Ne è uscita una partita molto tattica con poche occasioni».
Venerdì a Masnago arriverà una Juve Stabia ferita e mister Braglia potrebbe giocarsi le ultime chance.
«Mi aspetto una partita molto differente da Palermo. Le "vespe" dovranno fare una gara di attacco in cerca della vittoria e si scopriranno e noi dovremo fare una grande prestazione offensiva per raggiungere i tre punti. In serie B, lo sappiamo, non ci sono partite facili. Se le avversarie sono in forma è perché sono in forma, se sono in pericolo si giocano il tutto per tutto… questo campionato è così e non vogliamo crearci alibi e scuse. Per la stagione però sono vitali le vittorie in casa: i successi esterni sono difficili e molte volte casuali; proprio per questo dobbiamo capitalizzare i turni al “Franco Ossola”».
Sarà la “partita dei bambini” con gli spalti pieni delle scuole calcio di tutta la provincia.
«Sì, mi aspetto che i tanti ragazzi creino casino e calore. Intanto riempiono dei buchi sugli spalti che quando sono vuoti sono fastidiosi da vedere, e poi so che spingeranno la squadra in maniera spassionata, senza cori da ultras ma partecipando in maniera attiva. Vogliamo creare una cultura sportiva e far sì che quelli che ora sono bambini, si appassionino a questi colori e possano un giorno diventare, se non calciatori, nostri sostenitori e frequentatori assidui dello stadio. È una bella iniziativa e cercheremo di riproporla ancora».
Cambiamo discorso. Come giudica il lavoro di mister Stefano Sottili fino a questo momento?
«Credo che siamo messi in buona posizione. A Varese si tende a dare tutto per scontato, facile e acquisito. Ad inizio stagione ci sono stati tanti cambiamenti e non è mai facile dare un’identità alla squadra. Nelle prime partite sono arrivate belle prestazioni, soprattutto in casa, che hanno avvicinato il pubblico, e si è notata da subito una buona predisposizione di gioco. Penso sia meglio avere un carattere proprio, magari a discapito di qualche risultato perché con l’andare del tempo chi è ben strutturato migliora e fa strada. Giudico comunque questo un inizio importante; forse in un primo momento ci siamo illusi che fosse tutto facile ma la Serie B ti fa ritornare alla realtà in un attimo e alla fine bisogna sempre soffrire».
La grande sorpresa di questo inizio di campionato è stato il Lanciano; crede che possa arrivare fino in fondo? Da quali squadre invece si aspetta una crescita?
«Il Lanciano ha giovani di valore, giocatori importanti e secondo me potrà rimanere in alto; difficile dire se alla fine rimarrà tra le prime due, ma sicuramente terminerà in una buona posizione. Con una partenza così positiva non saranno più destinati a soffrire in questo campionato, ma lo vivranno bene e senza assilli. Bisogna fare loro i complimenti, hanno un bel gioco e motivazioni che fanno la differenza. Sono convinto inoltre che formazioni come Pescara, Brescia, Spezia, Siena, Empoli e Palermo alla lunga usciranno; hanno rose complete e motivazioni importanti, che possono portare a "filotti" importanti per risalire la classifica».
Parlando di mercato, che movimenti farà il Varese prossimamente?
«Tutto dipende dall’obiettivo. Come ho già detto, spesso si tende a dare per scontato che il Varese faccia sempre bene, invece alle spalle ci sono tanti sacrifici e tanta serietà oltre alla consapevolezza che cambiare non è mai facile. Vediamo ogni anno grandi squadra cadere o fallire e questo dobbiamo prenderlo ad esempio per non tralasciare quello che abbiamo raggiunto. Alla base ci dovrebbe esserci sempre un po’ di paura di fallire, sbagliare scelte, per fare sempre meglio. Penso poi che sia ancora presto per parlare di mercato: il Varese non ha ancora espresso tutte le qualità e quando tutti i giocatori attualmente in rosa esprimeranno il proprio potenziale sapremo dove intervenire. Intravedo grandi miglioramenti nei giovani e il mister dovrà spremere da loro ogni goccia di energia fisica. A Palermo abbiamo giocato con ragazzi del ’94, ’93 e ’92 e sul campo della favorita del campionato non è facile. Questi ragazzi non hanno ancora finito il processo di miglioramento ma è giusto aspettarli, e poi bisogna valutare condizione dei “vecchi”, e vedere se qualcuno riesce a togliere minuti a qualche veterano. Credo infatti che i vari Neto, Zecchin, Corti, Bressan e Rea possano ancora dare tanto, venderanno cara la pelle per la causa ma non mancheranno di far crescere i loro eredi in biancorosso».
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