“Olona da vivere”, una serata con Legambiente
L'associazione ha presentato a Malnate una guida per il monitoraggio e lo stato di informazione del fiume Olona e dei torrenti Bozzente e Lura
Dire Olona significa spesso parlare di storici problemi di inquinamento, infrastrutture depurative e di collettamento inadeguate, crescita irrefrenabile del consumo di suolo nel territorio circostante, abbandono di aree naturali. Ma da un po’ di tempo significa anche cittadinanza attiva, progetti di riqualificazione ambientale, impegni concreti.
Un patrimonio di dati e azioni da non disperdere: per questo Legambiente ha presentato giovedì sera a Malnate “Olona da vivere”, una guida per il monitoraggio e lo stato di informazione del fiume Olona e dei torrenti Bozzente e Lura.
La serata – “L’Olona che risale”
L’evento era inserito all’interno di un incontro pubblico più ampio, ospitato nella sala consiliare del Comune, che ha messo attorno a un tavolo proprio alcuni dei segnali di rinascita del fiume e della sua valle.
A partire da SOS Mulini, il progetto di recupero lanciato da Legambiente ai Mulini di Gurone per la tutela ecologica e la realizzazione di un Osservatorio fluviale permanente, un Centro di educazione ambientale e di volontariato, un punto di riferimento per il cicloturismo. E da Cittadini Reattivi, esperienza di giornalismo civico attiva da qualche mese, grazie a Rosy Battaglia, che raccoglie dati ed esperienze sui luoghi da bonificare o già recuperati e stimola la partecipazione e la mappatura da parte di cittadini, comitati e associazioni. Un’operazione di livello nazionale che è partita proprio dall’Olona e dalle mobilitazioni in atto lungo l’asse fluviale.
Mettere i giovani al centro della tutela e della conservazione della più importante risorsa naturale esistente, l’acqua, favorendone la conoscenza, è invece l’obiettivo del progetto Gioviali, presentato a Malnate da Marta Rudello, dell’ong Africa70, e da Almudena Idigoras, di Prothea srl, le realtà promotrici: un percorso durato due anni e che ha coinvolto e formato centinaia di ragazzi mediante laboratori didattici per le classi, visite di campo, corsi post-universitari e tirocini. Tra la Lombardia e la Valle d’Aosta sono stati analizzati, cinque siti fluviali, tra cui quello dell’Olona proprio all’altezza dei Mulini di Gurone, con la raccolta di campioni biologici ed una caratterizzazione idromorfologica. I risultati non sono poi così sconfortanti: «L’indice di qualità dell’habitat non è elevato – spiegano le due rappresentanti -. Però la naturalità dell’area, anche se non c’è una grande biodiversità, intorno ai Mulini di Gurone è alta e va conservata. La qualità delle acque evidentemente non è altrettanto buona, ed è questo il problema principale».
La guida – “Olona da vivere”
A mettere in fila numeri, esperienze e criticità del bacino dell’Olona e dei torrenti Bozzente e Lura ci pensa la guida presentata ufficialmente ieri sera da Legambiente.
Un volumetto agile e ricco di informazioni, che descrive fauna e flora dell’ambiente fluviale e la storia anche industriale della Valle Olona, prima di entrare approfonditamente nelle questioni più importanti per il presente e futuro del fiume: l’inquinamento, il consumo di suolo, le mancanze nel sistema di raccolta e trattamento delle acque reflue.
«Ma da sempre – spiega Valentina Minazzi di Legambiente – non ci limitiamo alla sola denuncia dello stato attuale. Ecco perché nell’ultima parte trovano ampio spazio le azioni del Contratto di Fiume, l’elenco delle aree protette attraversate, i progetti in atto, i materiali informativi a disposizione, la rete di associazioni ed enti attivi sul territorio».
Fino alla chiamata ad una partecipazione attenta da parte di chiunque sia testimone di situazioni sospette lungo l’Olona.
Soccorso Olona
“Soccorso Olona” è infatti il nome del servizio lanciato da Legambiente per segnalare tubature abusive, colori od odori anomali, sversamenti di liquidi, in appoggio al numero verde già garantito da Arpa Lombardia (800 061160).
Come fare? Telefonando allo 02 87386480 o scrivendo a olonasoccorso@gmail.com e fornendo documentazione utile per individuare il luogo e la situazione.
«Perché l’Olona sta dando segni di risveglio – conclude Minazzi -. E se da una parte la politica deve finalmente prendersi le sue responsabilità e investire soldi ed energie, dall’altra nessuno può pensare di rimanere indifferente o in attesa degli eventi».
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