Racconti di impresa al Premio Chiara: il caso di Tigros
Ospite del Festival del Racconto, Paolo Orrigoni, patron della catena di supermercati varesina
Anche le imprese hanno storie da romanzo. Per questo, nell’ambito del Premio Chiara – Festival del Racconto, insieme agli appuntamenti con gli autori hanno trovato spazio anche approfondimenti con i protagonisti del tessuto economico della nostra provincia. Dopo i casi di Aermacchi e Missoni, protagonisti delle scorse edizioni, ieri sera è stata la volta di Tigros, catena di supermercati varesina. A raccontarne la storia e le caratteristiche è stato il patron dell’azienda, Paolo Orrigoni. Intervistato da Matteo Inzaghi, direttore di Rete 55, il giovane imprenditore ha presentato le caratteristiche di una realtà che, grazie alla sua presenza capillare, è diventata un piccolo miracolo. Un Davide tra i Golia della grande distribuzione.
«Tigros – ha detto Orrigoni – è tra le prime dieci industrie della provincia di Varese. Ma se ci pensiamo è una piccola impresa rispetto ai concorrenti che operano nel nostro settore».
La catena varesina ha fatto della vicinanza ai consumatori e del rapporto con il territorio alcuni dei suoi punti di forza strategici. «Riuscire ad essere vissuti come il negozio di fiducia dei nostri clienti è per noi molto importante – ha aggiunto l’imprenditore -. Così come è importante riuscire a mantenere un rapporto umano e diretto con i nostri dipendenti. Per Tigros lavorano attualmente 1.314 persone».
L’azienda, fondata dal padre di Paolo, Luigi Orrigoni, si è focalizzata fin dalla nascita sui prodotti alimentari ed è diventata anche una base distributiva per molti produttori del territorio: «Varese ha visto in passato il fiorire di vocazioni industriali come quella per il tessile, per la meccanica o l’aerospaziale. La produzione alimentare invece non è mai stata una tradizione come lo è in altre province, pensiamo a Parma o alle grandi città toscane. Nonostante ciò esistono alcuni casi interessanti che vogliamo valorizzare. Attualmente collaboriamo con circa quaranta aziende che producono alimentari in provincia. Si va dalle grandi, come Lindt e Carlsberg, alle più piccole come il Salumificio di Crosio della Valle o i laboratori che producono dolci. Il nostro obiettivo è anche supportare chi produce ma soprattutto chi lo fa con qualità».
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