Settembre nero nel metalmeccanico lombardo, la Fiom conta 901 licenziamenti

Rota (Fiom): “Situazione allarmante, dato non tiene conto di piccole imprese e artigiani. Subito contratto di solidarietà”

Settembre nero nel settore metalmeccanico in Lombardia, a lanciare l’allarme la Fiom che spiega: "nel mese appena trascorso ci sono stati 901 licenziamenti, rispetto allo scorso anno, ben 249 licenziamenti in più nella media e grande impresa. Su base annua c’è da registrare un calo del 9% rispetto alla curva dei licenziamenti, sebbene in alcune province come per esempio Bergamo (998 licenziati, il 27,10%, contro le 440 unità, il 10,91% l’anno precedente) e Milano (1411 licenziati, il 38,31% contro i 1289, pari al 31,96% nel 2012) si sia verificato un boom di risorse lavorative allontanate dal lavoro.
Il dato comunque è assolutamente parziale e tiene conto esclusivamente delle tute blu delle medie e grandi imprese, che possono usufruire di tutele come la cassa integrazione ordinaria, la cassa straordinaria e la mobilità, mancano le cifre relative alle piccole imprese e agli artigiani per avere un quadro complessivo di una crisi di settore asfissiante, che non accenna a mollare la presa".

"Il problema dei licenziamenti rimane molto grave e va tenuto nella debita considerazione", commenta il segretario generale della FIOM-CGIL Lombardia Mirco Rota. "Se non si mette mano a provvedimenti come il contratto di solidarietà per ridistribuire l’orario di lavoro, questi numeri sono destinati ad aumentare progressivamente. Purtroppo le nostre richieste incontrano il muro di gomma da parte della Regione Lombardia, che sottovaluta la gravità della situazione in questo settore, falcidiato da una crisi che sta provocando grosse sofferenze per il mondo operaio".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2013
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