Sindrome di Down, visioni nuove e utopie possibili

Dal 16 al 18 ottobre, l'Università dell'Insubria propone il terzo convegno nazionale organizzato dalla dottoressa Brebbia. Tanti gli aspetti che verranno trattati

Cultura, sessualità, autonomia: associare questi concetti alle Persone Down è un tabù? Proprio per affrontare, da una prospettiva nuova, la ricerca scientifica sulla Sindrome di Down, l’Università degli Studi dell’Insubria organizza aVarese dal 16 al 18 ottobre, il Convegno nazionale “La Persona Down, visioni nuove e utopie possibili”.

Giunto alla terza edizione, dopo il Convegno “La Persona Down, progettiamo un futuro adulto” del 2009 e “La Persona Down e il mondo del lavoro” del 2011, quest’anno il convegno è incentrato su aggiornamenti in campo scientifico, presentazione di progetti di formazione scolastica, integrazione sociale e inserimento lavorativo realizzati in Italia e all’estero, al fine di creare una svolta culturale verso una modernità di pensiero e di prassi nei confronti della disabilità.

Il convegno è organizzato dall’Università dell’Insubria con il Patronato di Regione Lombardia, l’ASL di Varese, l’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese, il Comune di Varese e la Provincia di Varese, l’Ufficio Scolastico Provinciale. L’iniziativa è stata presentata da: Giovanna Brebbia, organizzatrice del convegno;Alberto Coen Porisini, rettore Università dell’Insubria; Enrico Angelini, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Varese; Piergiorgio Berni, commissario straordinario ASL Varese; Andrea Larghi, direttore medico Presidio di Varese; Alberto Caverzasi, dirigente del settore lavoro, formazione professionale e istruzione della Provincia di Varese; Rita Contarino, Ufficio Scolastico Provinciale.
 
«Questo convegno rappresenta un momento di riflessione corale sulla Sindrome di Down – racconta Giovanna Brebbia, medico chirurgo, responsabile scientifico dell’iniziativa – L’idea di fondo del convegno è, partendo dall’analisi di esperienze già attuate, dimostrare che ciò che in passato sembrava un’utopia per i ragazzi con sindrome di Down, oggi è invece realtà».
 
Il tratto distintivo del convegno è la multidisciplinarietà: durante le tre giornate, infatti, si alterneranno come relatori e moderatori circa ottanta specialisti nel settore medico, psicologico, sociale, scolastico, giuridico. Il primo giorno di lavori (mercoledì 16 ottobre) è dedicato a relazioni di carattere divulgativo: si tratterà la disabilità nella storia dell’arte, nella letteratura, nella filosofia e nel teatro. La Prolusione d’apertura sarà del professor Fabio Minazzi, Ordinario di Filosofia Teoretica dell’Università dell’Insubria. Inoltre, il professor Andrea Spiriti dell’Università dell’Insubria racconterà “I diversamente abili nell’arte europea dei secoli moderni”; la dottoressa Marta Licata, dottoranda dell’Università dell’Insubria parlerà di Archeologia nel suo intervento “La sindrome di Down nei reperti osteoarcheologici: gli studi di alcuni resti umani antichi”. Il professor Ezio Vaccari, direttore del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate, introdurrà la proiezione del cortometraggio “Friendly”, sul tema dell’amicizia, realizzato da Jacopo Bernard, Maria Elisa Altese e Daniele Bonfatti del Laboratorio Multimediale dell’Università degli Studi dell’Insubria, su soggetto di Giovanna Brebbia. La giornata si concluderà con un concerto dell’Orchestra del Civico Liceo Musicale “R. Malipiero” Varese, diretta dal maestro Roberto Perata, accompagnata al pianoforte da Giovanni Galletta.
 
Nella seconda giornata di lavori, 17 ottobre, la prima sessione è dedicata alle relazioni scientifiche: saranno resi noti i dati relativi alle persone Down nella provincia di Varese, si parlerà di problemi neuropsichiatrici, oculistici, di nutrizione, psicologia, e di argomenti ancora più complessi e delicati al tempo stesso, come la sessualità e la comunicazione alla nascita. La sessione pomeridiana affronta i problemi legali, gli aspetti legati allaintegrazione e alla formazione, scolastica e universitaria, e l’ultima tranche di lavori è incentrata sulle testimonianze dei responsabili di progetti di inserimento lavorativo nel settore alberghiero e della ristorazione a Lugano, in Svizzera e in alcune regioni italiane.


Il terzo giorno, venerdì 18 ottobre, la tavola rotonda in programma al mattino è incentratasulle esperienze e i progetti di inserimento lavorativo e integrazione made in Varese.Inoltre con “Un nodo al fazzoletto” i Rappresentanti delle Istituzioni risponderanno alle domande di un gruppo di genitori, portavoce delle problematiche più comuni che le famiglie con figli disabili si trovano ad affrontare. Un nodo al fazzoletto per non dimenticare.
Al pomeriggio si parlerà ancora di disabilità e architettura e disabilità e sport.
 
Le relazioni sono state raccolte in un volume pubblicato dalla casa editrice IUP, “La Persona Down, visioni nuove e utopie possibili”, a cura di Giovanna Brebbia, con Prolusione del professor Fabio Minazzi e fotografie di Carlo Meazza.
 
L’iscrizione al Convegno è gratuita. L’iniziativa è indirizzata a Medici chirurghi; Psicologi; Logopedisti; Educatori Professionali; Fisioterapisti; Infermieri; Terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva; Terapisti Occupazionali; Assistenti sanitari; Assistenti sociali; Studenti Universitari; Medici Specializzandi; Docenti scolastici e a tutti gli interessati. È previsto il rilascio di crediti formativi

Il convegno del 2009
Il convegno del 2011
la testimonianza

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Pubblicato il 11 Ottobre 2013
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