Una mostra per ricordare il “tramaletto”
Sabato 19 ottobre a Villa Recalcati (ore 18) sarà inaugurata la mostra sulla tramvia varesina organizzata dall'associazione Amici del Campo dei Fiori. Interverranno Angelo Del Corso e Gianfranco Benzoni
Sabato 19 ottobre a Villa Recalcati, già sede della Provincia di Varese, alle ore 18 sarà inaugurata la mostra sulla tramvia varesina organizzata dall’associazione Amici del Campo dei Fiori. Alla serata interverranno Angelo Del Corso e Gianfranco Benzoni. La mostra rimarrà aperta ai visitatori fino al 3 novembre e sarà visitabile tutti i giorni dalle 15 alle 18.
L’ULTIMA CORSA -Verso le dieci della sera del 28 febbraio 1955, con l’arrivo dell’ultima corsa da Ghirla del bianco tram della Valganna, si chiudeva un’epoca. Quella della rete tranviaria varesina, inaugurata il 24 agosto 1895 con il tratto dal centro città a Robarello e poi sviluppatasi negli anni a seguire fino a raggiungere un’estensione di oltre cento chilometri. In quell’anno c’erano i tram urbani, che collegavano il centro con Belforte, Bobbiate, Masnago e Bizzozero, i poi la linea per la montagna, con le sue funicolari verso il Sacro Monte e il Campo dei Fiori. Con il tram si arrivava ad Azzate, e con il treno (perché di una ferrovia si trattava, anche se da tutti veniva considerata una tranvia) si raggiungeva Ghirla e da lì Ponte Tresa o Luino. Le due località erano poi collegate direttamente con una linea che affiancava il fiume Tresa, a ridosso del confine con la Svizzera. Al Lago Maggiore si poteva arrivare da Varese anche ad Angera con il tram verde della Satov, che viene ricordato per la sua imponenza e per la sua lentezza. E ancora, partendo da Cittiglio si percorreva la Valcuvia fino a Molino D’Anna , stazione di interscambio, come si usa dire oggi, con la Varese – Luino. Dalla stazione di Bisuschio, sulla linea ferroviaria per Porto Ceresio, partiva il tram per Viggiù.
I varesini ma anche tantissimi turisti potevano andare in tram alla scoperta dei monti, delle valli e dei laghi della nostra bellissima terra. Ma già nel 1940, con la soppressione della Varese – Angera, cominciò il declino delle tranvie,via via sacrificate a favore dei più moderni autoservizi, fino al 28 febbraio 1955, quando il tram usciva dalla cronaca per entrare nella storia.
Con l’esposizione di fotografie e diorami, che illustrano situazioni e luoghi che il tempo ha inesorabilmente mutato, la mostra vuole essere un atto di affetto verso un periodo ormai nella concreta memoria di pochi, ma della quale è doveroso mantenere il ricordo. I diorami, in particolare, nelle intenzioni vogliono rendere a tre dimensioni scenari che oggi possiamo conoscere unicamente attraverso le immagini.
La presentazione della mostra sarà anche l’occasione per evidenziare il contesto nel quale si sono sviluppate le allora nuove forme di trasporto di persone e merci e per far conoscere situazioni e fatti, anche curiosi, connessi all’avvento del “tramaletto”, ovvero del tram elettrico, secondo i versi del poeta varesino Speri Della Chiesa Jemoli.
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