“Via Carlo Noè, serve un semaforo pedonale”

A nove mesi dalla prima "Critical Mass per Laura", un gruppo di ciclisti urbani è tornato a riunirsi all'incrocio tra via Carlo Noè e via Novara, chiedendo misure per la sicurezza più incisive di quelle che il Comune prevede

A distanza di nove mesi dalla prima "Critical Mass per Laura", un gruppo di ciclisti urbani è tornato a riunirsi in modo spontaneo all’incrocio tra via Carlo Noè e via Novara, il punto dove poco meno di un anno fa perse la vita (investita da un’auto) Laura Bonizzi. «La nostra richiesta rimane sempre la stessa: inserire un passaggio ciclabile e un semaforo pedonale», dice Dario Bernacchi, figlio di Laura e promotore della Critical Mass. Il gruppo di ciclisti ha deciso di ritrovarsi di domenica dopo che in settimana il Comune ha presentato un progetto di sicurezza stradale che prevede anche una nuova sistemazione di alcuni attraversamenti su via Carlo Noè con una soluzione (inserimento di spartitraffico-salvagente in mezzo ad ognuna delle due carreggiate) che i pedalatori non ritengono sufficiente: «Abbiamo presentato 1150 firme a inizio primavera, per chiedere il semaforo, ma non abbiamo mai avuto un riscontro». Il raduno spontaneo era convocato come ciclo-aperitivo, con il ritrovo appunto in via Novara. Il tema delle sicurezza stradale e in partivcolare di pedoni e ciclisti è sentito: la prossima occasione di discussione è l’incontro promosso dal Comune il giovedì 14 novembre, dedicato specificamente al tema della mobilità sostenibile, alla sede del Sestante in via San Giovanni Bosco.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Ottobre 2013
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