Dentro al campanile della Basilica di Gallarate
Risale al Quattrocento, è l'unico resto della più antica chiesa colleggiata che fu sostituita dalla basilica attuale. Per salire fino a 40 metri si fanno 200 scalini
Nella mattina di martedì 26 novembre siamo saliti in cima al campanile della basilica di Santa Maria Assunta, scattando una serie di foto al paesaggio circostante, in un giorno terso. Anche le foto scattate dentro alla torre e nella cella campanaria sono però interessanti: il campanile della basilica risale al 1454 (l’anno dopo la caduta di Costantinopoli), fu costruito accanto alla contemporanea collegiata di Santa Maria Assunta, che fu poi abbattuta a metà dell’Ottocento per lasciare il posto all’attuale Basilica.
Il campanile è realizzato prevalentemente in mattoni, con alcune parti in pietra (alcune di recupero, anche romane) e con un basamento in pietra, forse precedentemente parte di una torre difensiva: l’area dell’attuale basilica era una leggera collina su cui s’insedio il primo castello di Gallarate. È stato restaurato negli anni Ottanta, parroco monsignor Ambrogio Piantanida: in quell’occasione furono realizzate anche una serie di copie delle formelle invetriate che decorano alcuni lati della torre. All’interno si trovano tre diversi solai intermedi, mentre la scala di accesso è a chiocciola: per arrivare alla cella campanaria si contano 200 gradini esatti, oltre a tre gradini che danno sulla piazza.
Nella cella campanaria si trovano sette campane (che suonano sulla base di programmi, ma possono essere suonate anche "manualmente"), ma anche una serie di antenne a basso potenziale che trasmettono il segnale (locale) della radio parrocchiale, oltre alle antenne del sistema di videosorveglianza del Comune.
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