” Fare e condividere cambieranno l’economia”
David Gauntlett dialoga con Stefano Micelli sull’idea del “fare è connettere”. Appuntamento a giovedì 21 novembre alle Ville Ponti di Varese
David Gauntlett, sociologo e autorevole esperto inglese di media e comunicazione, dice di aver scritto “La società dei makers: la creatività dal fai da te al Web 2.0” (“I Grilli” di Marsilio Editore) per tre motivi: approfondire la popolarità e il mondo di differenze e immaginazione generato dal World Wide Web, condividere l’eccitazione di essere parte di questo elettrizzante universo di partecipazione, proseguire le proprie ricerche legate alla creazione di qualcosa con un processo di scoperta.
Questo ha portato Gaunlett – protagonista dell’incontro di giovedì 21 novembre, alle ore 21, nella Sala Bertini del Centro Congressi Ville Ponti – a porre alla base dei suoi studi l’idea secondo la quale “fare è connettere”. Con lui, a dialogare e confrontarsi “sulla riscoperta del fare come punto di partenza per superare la crisi”, Stefano Micelli. Quest’ultimo – già ospite del Congresso di Confartigianato Varese “L’impresa del futuro è artigiana” – è professore di E-business presso il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università “Cà Foscari” di Venezia e direttore di TeDIS. Particolarmente interessanti i suoi approfondimenti rivolti alla diffusione delle nuove tecnologie – soprattutto nel campo dell’informazione e della comunicazione – nelle piccole e medie imprese. Da tempo lavora su un nuovo legame tra lavoro artigiano e produzione industriale, descrivendo un passaggio importante nell’economia della conoscenza.Perché i punti di contatto tra maker e lavoro artigiano ci sono. L’artigianato, infatti, «può significare riprendersi il potere della vita» e l’artigiano è «sempre già parte di un cambiamento, in ogni momento e in ogni situazione».
Ecco perché Confartigianato Imprese Varese parla di maker invitando Gauntlett ad un dialogo con Micelli. I maker hanno riportato una certa attenzione sull’importanza del lavoro manuale legandolo al digitale e agli strumenti innovativi della e nella rete. Creando un collegamento tra creatività e stampa in 3D, sostenibilità e personalizzazione. Ma tutto questo non è niente se manca la connessione. È questo il punto sul quale insiste Gauntlett: «Attraverso la fabbricazione e la condivisione di cose aumentiamo il nostro coinvolgimento e la nostra connessione con il nostro ambiente sociale e fisico».
Dice, ancora, Gauntlett: «La verità è che abbiamo fatto cose – e riflettuto sulla fabbricazione delle cose – per molto tempo. E il potere del fare, e delle connessioni che si stabiliscono creando, va ben oltre il mondo online, per abbracciare una vasta gamma di attività nel quotidiano». Qui si stabiliscono i legami tra creatività, artigianato e tecnologia che si ritrovano nell’idea di comunità e territorio.
L’incontro con Gauntlett, quindi, è un’occasione per chi si sta chiedendo come rispondere ai momenti di difficoltà – e con quali strumenti – e per chi è interessato al valore sociale dei media e al loro potenziale creativo e democratico. Il libro “La Società dei Makers” suggerisce di andare oltre le opposizioni di grande e piccola impresa, servizi e manifattura, materiale e digitale per guardare e affrontare il cambiamento con uno sguardo nuovo: capace di cogliere il valore di connessioni spesso sorprendenti.
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