Gallarate, una città con dentro tanti paesi
Ha 53mila abitanti, ma i nuclei che hanno dato origine ai quartieri sono ancora ben riconoscibili, con le chiese e i circoli cooperativi. Le fabbriche, intanto, lasciano il posto ad artigianato, aziende e-commerce e tecnologiche
Una settimana di viaggio per le vie e i quartieri di Gallarate: sottolineare il ruolo dei quartieri non è secondario, perché la struttura della città – cresciuta "aggregando" man mano i piccoli centri intorno – è ancora segnata dalla presenza di rioni ben riconoscibili: Gallarate "città con dentro i villaggi", parafrasando una definizione riferita a Berlino (perdonateci il paragone), ogni paesino con la sua chiesa ma anche il suo circolo cooperativo attivissimo, per citare una realtà vivace vista in molti dei quartieri gallaratesi. La città policentrica fa sì che, in mezzo a mille difficoltà comuni a tutte le realtà, per esempio il commercio di vicinato funzioni ancora in alcune zone periferiche, dove sopravvive ancora l’idea del "negozio sotto casa". Abbiamo incontrato un tessuto associativo vivace, tra realtà che guardano all’intera città (in particolare le associazioni culturali) e altre che sono più radicate nei singoli quartieri e che a volte sanno anche interpretare alcuni bisogni iperlocali. Nei cinque giorni di tour nella "Città dei due galli" abbiamo anche visitato aziende e artigiani, confrontandoci anche con le associazioni di categoria.
I NUMERI – I cinque giorni di tour gallaratese sono stati seguiti da 13mila utenti unici, per un totale di 199mila minuti di connessione alla diretta. La tappa più seguita è stata quella di martedì, Crenna-Moriggia-Ronchi, con oltre 52mila minuti di connessione alla diretta.
LE PERSONE – Abbiamo incontrato 250 persone, meno in centro, molte proprio nei quartieri: alcune ci hanno fatto da guide con grande pazienza, a volte "riscoprendo" loro stesse il rione che cambia (per esempio i commercianti: là dove c’era un fruttivendolo, ora c’è un ristorantino…)
L’ECONOMIA – Per quanto riguarda industria e artigianato, il tour ha offerto uno sguardo iniziale, "battendo" i quartieri abbiamo scoperto alcune attività nuove da raccontare passo passo. Abbiamo visto in particolare alcune realtà che lavorano ancora dentro alla città, in stabilimenti storici mantenuti attivi, in settori anche molto diversi (dalla meccanica all’alimentare). Abbiamo incontrato molti spazi dismessi, ma anche altre fabbriche d’un tempo che hanno avuto una seconda vita con nuove attività. Molto complesso è il discorso sul commercio, che vive grande crisi in alcune realtà (in particolare in alcune piazze dei centri storici di quartiere, ma anche in centro sono decine le vetrine in attesa di esser messe a rendita) ed è più vivace in altre aree: molti commercianti ci hanno parlato delle difficoltà, ma qualcuno ci ha anche detto che il clima di sfiducia e critiche non costruttive sta innescando una sorta di circolo vizioso da cui si deve uscire con nuovi progetti.
Per conoscere tutto del #141tour
– Le settimane precedenti – Tutti gli articoli
– Tutte le foto – Tutti i video – Le foto di luoghi speciali
– La filosofia e gli obiettivi – Il calendario con tutte le tappe
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