Imprese varesine all’ottavo posto per puntualità dei pagamenti

Emerge dall'indagine di CRIBIS D&B. Nel terzo trimestre 2013 nella nostra provincia il 47,2 per cento delle imprese ha saldato alla scadenza le fatture ai propri fornitori

Nel terzo trimestre 2013, in provincia di Varese il 47,2% delle imprese ha saldato alla scadenza le fatture ai propri fornitori. Una performance nettamente superiore della media italiana (appena il 39,6% di imprese puntuali), ma che colloca la provincia solo all’ottavo posto nella classifica della puntualità in Lombardia. E in tre anni, sono più che raddoppiati i ritardi oltre i 30 giorni. È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2013 di CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese varesine nel terzo trimestre 2013. Entrando nel dettaglio, a fronte del 47,2% di imprese puntuali, il 40,7% ha saldato le fatture entro un mese dai termini concordati, il 3,4% tra i 30 e i 60 giorni, il 2,2% tra i 60 e i 90 giorni, l’1,4% tra i 90 e i 120 giorni. L’1% oltre il limite dei 4 mesi. Rispetto al 2010 i ritardi nei pagamenti oltre i 30 giorni dalla scadenza sono passati dal 3,7% all’8,9%. Tra le province lombarde, il primato della puntualità va a Sondrio (65,4% di imprese puntuali), seguita da Bergamo (56,2%), Brescia (55,8%), Mantova (55,1%), Lecco (53%), Cremona (51,8%), Como (51,3%).Varese si colloca all’ottavo posto (47,2%), prima di Pavia (44,8%), Lodi (44,4%), Monza e Brianza (43,8%).

Maglia nera a Milano, con solo il 37,5% di pagamenti puntuali. Se si sposta l’attenzione a livello regionale, a settembre 2013 la Lombardia esibisce performance di pagamento migliori rispetto alla media italiana e si posiziona al quarto posto tra le regioni italiane in fatto di puntualità (meglio hanno fatto solo Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto). I pagamenti puntuali in regione coinvolgono il 46,9% delle imprese, mentre il 43,6% ha saldato con un ritardo entro i 30 giorni, il 4,1% tra i 30 e i 60 giorni, il 2,6% tra i 60 e i 90 giorni, l’1,7% tra i 90 e i 120 giorni. L’1,1% oltre il termine grave dei 120 giorni. Analizzando le variazioni intercorse dal 2010 ad oggi, i pagamenti alla scadenza sono aumentati di 20,6 punti percentuali; dato preoccupante, invece, quello dei ritardi «Over 30 days» che hanno registrato una variazione del 216,7%. Analizzando invece i comportamenti di pagamento per dimensione aziendale, le micro si confermano le più virtuose con il 52,3% di pagamenti puntuali, seguite dalle piccole, puntuali del 39,8% dei casi, e dalle medie, con il 26,3%. Le grandi imprese mostrano la performance peggiore: solo il 15,9% del totale salda i propri fornitori entro i termini concordati. A livello settoriale, lo scenario lombardo appare piuttosto simile alle dinamiche nazionali: i comparti «Trasporti e distribuzione» e il «Commercio al Dettaglio» mostrano una quota inferiore di imprese che pagano puntuali (con percentuali rispettivamente pari al 42,9% e 38,8%). I settori più virtuosi sono invece l’agricoltura, foreste, caccia e pesca (57,6%) e l’edilizia (54,3%).

“Nel nostro studio abbiamo registrato delle dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato in modo significativo la vita delle imprese – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Prima di tutto continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali: le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e quindi concedono qualcosa nei termini di pagamento. Secondariamente alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano il saldo delle fatture. Nonostante alcuni segnali di timido miglioramento, non bisogna abbassare la guardia perché rimane rilevante il numero di imprese che non onorano gli impegni entro i termini contrattuali”. “Negli ultimi anni però le imprese italiane hanno messo la gestione dei pagamenti sempre più al centro della propria gestione finanziaria – conclude Preti – e hanno investito in strumenti come quelli messi a disposizione da CRIBIS D&B, che consentono di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione, questa, non a costo zero ma che riteniamo potrà portare benefici concreti anche dopo la fine della crisi”. 

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Pubblicato il 21 Novembre 2013
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