L’orgoglio di essere un’avanguardia artigiana
Si chiama maker movement ed è la nuova frontiera, fatta di cloud, stampanti 3D e condivisione, teorizzata da sociologi ed economisti. Confartigianato imprese Varese ha lavorato in netto anticipo su questi temi
«Chi conosce Massimo Banzi e l’esperienza di Arduino, alzi la mano?». Chris Anderson, guru dei makers, i nuovi artigiani digitali, quando ha fatto questa domanda aveva davanti a sè oltre duemila manager e imprenditori intervenuti al World business forum di Milano, uno dei più importanti contenitori di pensiero innovativo al mondo.
Anderson, di fronte alle pochissime mani alzate, ha avuto un sussulto e rivolgendosi a Riccardo Luna, il giornalista che lo stava intervistando, ha detto: «Com’è possibile che nessuno conosca Banzi e Arduino? Negli Stati Uniti è l’eroe dei makers». La ragione dello stupore di Anderson dipende dal fatto che l’italianissimo Banzi in America è considerato alla stregua di Bill Gates, Mark Zuckerberg e Steve Jobs. E come se non bastasse, la piattaforma hardware Arduino è stata sviluppata presso l’Interaction Design Institute, fondato da Olivetti con sede a Ivrea. In quell’idea, dunque, è concentrato il genius loci italiano con tutto quello che comporta, compreso il fatto che il nome “Arduino” è un omaggio al bar di Ivrea dove si trovavano alcuni dei fondatori del progetto. (Sopra Chris Anderson mentre firma i suoi libri al Wobi)
Non bisogna però disperare perché in Italia c’è qualcuno che da tempo guarda in quella direzione e si sta muovendo per essere protagonista del cambiamento, sapendo di recitare un ruolo di pura avanguardia nel bel mezzo di un sistema vecchio e inadeguato, soprattutto se si parla di rappresentanza. Si tratta di Confartigianato Imprese Varese che ha impostato l’intero e ultimo congresso sul tema dei nuovi artigiani digitali, portando proprio la testimonianza delle Officine Arduino e degli esperti del cloud manufacturing e facendo una serie di tappe di avvicinamento al congresso con sociologi, economisti, social media manager, coworkers, e wwworkers.
Ma chi sono i makers? Secondo Banzi «non sono nerd, anzi sono dei tipi piuttosto fighi che si interessano di tecnologia, design, arte, sostenibilità, modelli di business alternativi». Sono i protagonisti del tanto sbandierato Nuovo Rinascimento che passa proprio attraverso il maker movement, nato come divertimento e ormai diventato produzione grazie all’utilizzo di stampanti 3D. E il Belpaese, secondo Anderson, è il posto perfetto per realizzarlo in quanto gli italiani sono creativi, individualisti dalla spiccata socialità e con il gusto del bello innato.
In gioco non c’è solo una nuova idea di produzione, ma anche una nuova concezione di comunità in grado di condividere risorse e visione, idee e mezzi. Ci sono già piccole imprese che lo fanno, non sono tante quelle che usano la nuvola (cloud) e le stampanti tridimensionali, ma un numero sufficiente per dire che il cambiamento è in atto.I salti tecnologici spaventano, fu così anche con l’avvento del web. Oggi nessuno rinuncerebbe ai benefici della rete, eppure, anche allora, gli scettici che non la usavano erano tanti.
Confartigianato imprese Varese è decisa a percorrere questa strada mantenendo il ruolo di driver e traendo essa stessa linfa vitale per la propria “nuova” missione di rappresentanza. Lo slogan del congresso, che si ricordava qualche riga più sopra, era: “L’impresa del futuro è artigiana”. A distanza di otto mesi il futuro è diventato presente.
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