Le Regioni all’Europa: “Vogliamo partecipare di più”

Le Assemblee legislative regionali, riunite oggi a Milano, hanno sottoscritto un documento per chiedere con determinazione a Roma e a Bruxelles più rappresentanza e più coinvolgimento

Un ruolo più incisivo nel processo costituente europeo e un rafforzamento della partecipazione democratica ai processi decisionali della Ue. Le Assemblee legislative regionali, riunite oggi in Assise nella sala del Consiglio regionale della Lombardia, hanno sottoscritto un articolato documento per chiedere con determinazione a Roma e a Bruxelles più rappresentanza e più coinvolgimento nelle dinamiche di quella che dovrà essere “l’Europa dei Popoli e delle Regioni, oltre che degli Stati nazionali”, per non correre il rischio di costruire una unificazione “artificiale che i cittadini prima sentiranno lontana e poi rifiuteranno”.
«Un’Europa più vicina ai popoli e ai territori: questa distanza crescente tra i cittadini e l’Europa nonè positiva e non aiuta -ha affermato il Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo, aprendo oggi al Pirellone l’Assise sul ruolo dei Parlamenti regionali d’Europa-. Possiamo incidere su un’Europa che sentiamo vicina e utile solo se parteciperemo di più al recepimento dei provvedimenti. Questa è una responsabilità che abbiamo iniziato a esercitare nel documento che abbiamo approvato questa mattina, sollecitando un ruolo più incisivo e affermando che l’Europa deve essere dei Popoli e delle Regioni e non delle burocrazie. 

L’Europa delle Regioni si costruisce anche attraverso le relazioni e un esempio significativo di questa modalità di costruzione è la Conferenza delle Assemblee regionali con potere legislativo, che coinvolge 74 Regioni di 8 Paesi europei che rappresentano 800 milioni di abitanti. Con una maggiore presenza delle Regioni in Europa e con una maggiore aggregazione, i territori conteranno di più». 
Come ha spiegato il Presidente Cattaneo, i risultati del rapporto annuale IPSOS 2013 hanno

 evidenziato un calo della fiducia da parte degli italiani nei confronti dell’Unione Europea, con una diminuzione del 5% rispetto al 2012 e addirittura del 13% rispetto al 2010. Dalle Regioni oggi è arrivato pertanto un messaggio chiaro e preciso sui rischi che può correre l’Unione se non si metterà subito mano a un processo di riforme che preveda il coinvolgimento diretto dei popoli nelle decisioni.
Il vertice di Milano sul ruolo delle Assemblee legislative regionali nell’Unione Europea, svoltosi a Palazzo Pirelli e aperto dal Presidente del Consiglio Cattaneo, ha visto, tra gli altri, la partecipazione del governatore lombardo Roberto Maroni, di Eros Brega, Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, di Vannino Chiti, Presidente della Commissione XIV del Senato, di Michele Bordo, Presidente della Commissione XIV della Camera dei Deputati, di Nazario Pagano, Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, dell’Assessore regionale al Turismo della Sicilia Michela Stancheris e di Ramon Luis Valcarcel Siso, Presidente del Comitato delle Regioni. Il Ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, impegnato a Roma in Consiglio dei Ministri, è intervenuto telefonicamente verso la conclusione dei lavori. Sono intervenuti anche parlamentari europei dei diversi schieramenti.
Il Documento finale uscito dalla giornata conclusiva della “Settimana Europea” è chiaro: le Regioni devono avere un ruolo preciso e riconosciuto nel processo di costruzione europea, e devono essere rispettati i livelli di autonomia oggi costituzionalmente definiti.
L’Assise di Milano invita in particolare Parlamento nazionale, Governo nazionale e Parlamento europeo a intensificare la collaborazione con le Assemblee legislative. Per il semestre di Presidenza Ue dell’Italia, si auspica inoltre che vengano incentivate e volute “proposte concrete a tutela dell’Autonomia dei territori, nell’intento di creare una sinergia di contenuti utile alla costruzione di una reale Europa dei Popoli e delle Regioni”.
Il Documento elenca le modalità istituzionali per consolidare rafforzare questo processo:
· Sviluppare la cooperazione con le Camere del Parlamento nazionale;
· Consolidare la prassi degli incontri informali con le commissioni UE;
· Rilanciare il dibattito europeo interparlamentare nell’ambito del Comitato paritetico tra Senato della Repubblica, Camera dei deputati e Conferenza;
· Avviare la cooperazione politica e istituzionale con il Parlamento europeo nelle opportune sedi istituzionali, avvalendosi anche di strumenti quali le audizioni delle Commissioni consiliari o apposite sessioni europee delle Assemblee regionali;
· Consolidare il ruolo del Comitato delle Regioni come espressione non solo dei Governi regionali, ma anche e soprattutto delle Assemblee legislative regionali ai sensi della legge 234/2012;
· Rafforzare il ruolo della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali europee (CALRE).
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Novembre 2013
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