Pd, Samuele Astuti eletto segretario provinciale
Sindaco di Malnate, molto vicino al segretario regionale Alessandro Alfieri, era stato in prima fila nelle scorse primarie a sostegno di Matteo Renzi
Samuele Astuti è stato eletto segretario provinciale del Pd. Astuti vince perdendo per strada solo un voto e nel Pd c’è una nuova maggioranza interna, che fa riferimento al segretario regionale Alessandro Alfieri e che è per buona parte renziana, ma non solo, perchè sul territorio le categorie nazionali non sono così chiare e c’è una forte mescolanza.
Finiscono in minoranza i big storici che sostenevano Bersani, la cui figura carismatica è sempre il deputato Daniele Marantelli. Esponenti che avevano sostenuto la mozione di Luca Carignola, ma che a giudicare dalle prime parole non hanno accolto con favore il risultato. Carignola, nel suo discorso, ha criticato alcuni passaggi del congresso e riproposto il tema del pareggio politico, ma il voto ha quasi confermato il risultato dei congressi locali: 57 voti Astuti, 43 Carignola. “La competizione ha creato dell’acido lattico – ha detto Astuti dopo l’elezione – e l’unico modo che c’è per smaltirlo è quello di camminare. Dobbiamo camminare insieme, e con obiettivi chiari, è quello che ci chiede la base”.
La vittoria di Astuti è stata però vissuta con fatica dalla mozione sconfitta, anche se Luca Carignola ha precisato i suoi punti di vista con un atteggiamento di grande signorilità. Più dura, invece, la critica emersa durante il dibattito da alcuni esponenti della mozione sconfitta.
Il capogruppo al consiglio comunale di Varese Fabrizio Mirabelli è stato il più critico: ha detto che le regole congressuali hanno umiliato gli iscritti del partito, e che il congresso si è svolto con pregiudizi, tensioni, sospetti, rancori, ed è stato minato da movimenti di tessere e risultati bulgari non previsti. Altra polemica. Ieri sera il segretario uscente Fabrizio Taricco non si è presentato in assemblea perché non è stato formalmente invitato. Ma il Pd non è solo polemiche. La contrapposizione è stata democratica e ha portato a programmi diversi, scelti con il consenso, e un voto, che, nonostante le polemiche, è rimasto comunque entro le regole fissate dalla segreteria nazionale. Durante la discussione sono stati davvero molti gli accenti alla volontà di costruire un partito unito, coeso, per dare risposte unitarie a tutti i cittadini. Ora tocca ad Astuti far vedere se rispetterà l’idea che sta alla base della sua candidatura, e cioè l’aprire le stanze del partito a tutti.
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