“Sono stato tra gli ultimi a sentire la voce di Papa Giovanni Paolo II”

«Sono stato uno degli ultimi a sentire la voce di Papa Giovanni Paolo II. E conservo ancora la croce che mi donò durante gli esercizi spirituali». Il ricordo di monsignor Renato Corti, vescovo emerito di Novara, è molto vivo, come è vivo nella moltitudine di fedeli che hanno affollato la basilica di San Vittore fin dalle prime luci del mattino. Al centro della chiesa davanti all’altare c’è la reliquia, un’ampolla che contiene il sangue di Papa Karol Wojtyla, prelevato il 2 aprile del 2005, giorno della sua morte. La coda per toccarla e baciarla è molto lunga, un flusso incessante di fedeli che cerca conforto in una figura determinante per la chiesa contemporanea.
Durante la messa, concelebrata da tutti i sacerdoti del decanato, monsignor Corti ha ricordato l’importanza di coltivare la fede nel cuore e ascoltando gli altri. «La vocazione non sta in piedi con il ragionamento – ha detto il vescovo emerito di Novara – ma con la preghiera. Papa Giovanni Paolo II dedicava alla preghiera almeno un’ora prima della messa e negli ultimi anni della sua vita ne dedicava addirittura due».
Tutto si è svolto con grande ordine grazie alla presenza di oltre 200 volontari e l’associazione Alpini che hanno dato indicazioni utili ai fedeli.
«Mi ha colpito l’attenzione – ha detto monsignor Gilberto Donnini al termine della messa – con cui le persone hanno seguito tutta la cerimonia. Un’attenzione profonda e sentita».
Le celebrazioni per la reliquia di Papa Giovanni Paolo II continueranno fino a lunedì 2 dicembre data in cui verrà traslata al carcere dei Miogni di Varese (ore 10 e 30), all’ospedale di Circolo (ore 12) per riprendere infine alle 20 il suo viaggio.  

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