Bocciata la proposta del senatore Candiani (Lega) per un Fondo a sostegno dei Confidi

Il senatore: "Così si azzoppa la ripresa. Il governo azzoppa le imprese del nord"

«La maggioranza che sostiene il governo Letta ha voltato le spalle alle richieste delle piccole e
medie imprese, che con forza avevano chiesto un sostegno sostanziale al sistema dei Confidi
unico baluardo in tempo di crisi alla capacità del mondo produttivo di finanziare il lavoro. E’
frustrante vedere come molti parlamentari eletti al Nord con un’alzata di mano rinuncino a
sostenere le pmi solo perché l’emendamento è stato presentato dalla Lega, il governo parla male
e razzola peggio». Lo sostiene il senatore Stefano Candiani firmatario di una serie di emendamenti
concordati anche con Confapi.

«Il taglio drastico della maggioranza riguarda in particolare la
possibilità di istituire un Fondo straordinario a sostegno della patrimonializzazione appunto dei
Confidi con una dotazione iniziale pari a 200 milioni di euro. Anche perché in questi anni di crisi i
Confidi hanno svolto un’attività determinante nel favorire l’accesso al credito delle piccole e medie
imprese, ruolo riconosciuto anche dalla Banca d’Italia che, al contempo, osserva però come la
crescita delle garanzie rilasciate dai Confidi sia stata molto più rapida della crescita dei mezzi
propri, superando l’importo di venti miliardi di euro».

Resta l’amarezza del senatore leghista Stefano Candiani: «La proposta di emendamento aveva pertanto l’obiettivo di consentire all’intero sistema
dei Confidi, maggiori e minori, di continuare a sostenere l’accesso al credito per le pmi, allentando
le tensioni patrimoniali che ne minano l’attività e le potenzialità di sviluppo". E quindi Candiani
chiosa: "L’iniziativa proposta avrebbe consentito di potenziare e consolidare l’attività dei Confidi
ampliando la loro capacità di attivare nuove garanzie a favore di un numero sempre maggiore di
piccole e medie imprese: abbiamo invece assistito a un cieco, stupido e dannoso atteggiamento
di chiusura pregiudiziale, chi ha votato contro poi non osi mai più dire a parole di voler aiutare il
mondo produttivo e il lavoro». 
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2013
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