Commercialisti pronti per la rete

Anche una categoria come quella dei commercialisti deve aprirsi alle reti d'impresa. Da una ricerca del Cetic della Liuc risulta che i membri dell'Ordine di Busto Arsizio sono pronti

I commercialisti di Busto Arsizio sono "Pronti per le reti”, è questo il verdetto del progetto promosso dal CETIC (Centro di Ricerca per l’Economia e le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) della LIUC – Università Cattaneo, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Busto Arsizio e con Si-Net Srl. I risultati del progetto sono stati presentati lunedì 2 dicembre alla Liuc. L’obiettivo dell’iniziativa era quello di rilevare il grado di «maturità» degli iscritti all’Ordine per la gestione in rete di servizi e attività: prassi, queste, che permettono di migliorare le modalità di lavoro e di ampliare l’offerta di servizi, innovando la relazione con i clienti mediante la collaborazione tra studi.

L’attività condotta dal CETIC ha messo, infatti, in luce le potenzialità dell’aggregazione e la propensione alla gestione in rete di attività comuni: avviato nel mese di maggio, lo studio è stato sviluppato a partire da un questionario somministrato agli oltre 700 iscritti all’Ordine e realizzato a seguito di interviste individuali con un campione rappresentativo di 10 professionisti. Le 35 domande sono raggruppate in 7 sezioni tematiche, allo scopo di identificare le aree di complementarietà tra gli studi in base alle loro caratteristiche e alle attività che svolgono: Anagrafica, Specializzazioni, Organizzazione del lavoro all’interno dello studio, Sistemi informatici, Tecnologia per la gestione dell’informazione, Aggregazioni, Formazione.

Oltre ai risultati dello studio, sono stati presentati i possibili scenari sul futuro delle reti di professionisti, prendendo i considerazione sia gli aspetti associativi che quelli organizzativi e tecnologici delle “reti” stesse. Il Cetic della Liuc arricchisce con questa iniziativa la propria esperienza sul versante della progettazione e sviluppo di “reti d’impresa”: tra gli altri progetti già realizzati, “Lombardy Energy” (focalizzato sul settore dell’energia) e SURI – Strumento Unico per le Reti di Imprese (un prototipo di sistema flessibile e versatile, in funzione delle esigenze delle specifiche reti di imprese). 

Il porfessor Aurelio Ravarini del Cetic si è detto soddisfatto e anche, in parte, sorpreso da questi dati: «I risultati dicono che i commercialisti sono pronti per le reti. Da quello che è emerso sia dal punto di vista tecnologico che dal tipo di attività e specializzazioni. Esistono già forme di collaborazione informali che smentisce un luogo comune sui commercialisti spesso sospettosi l’un l’altro. Il 25% ritiene siano inutili le reti soprattutto perchè non conoscono a sufficienza gli altri colleghi. Riteniamo sia, quello di Busto, un terreno fertile per la realizzazione delle reti. In questo momento gli studi non possono permettersi di guardare con superficialità al futuro del mercato».

Dalla ricerca è anche emerso – inoltre – che esistono eccellenze di specializzazione in alcuni studi, oppure buchi nelle attività offerte a causa della mancanza di massa critica minima perchè vi siano le risorse necessarie a mettere in piedi un’attività. La soluzione proposta dal Cetic è semplice e parta dal fatto che le reti, per funzionare, devono partire dal basso e dal piccolo e non calate dall’alto su larga scala: «Bisogna partire da piccole reti che mettano in comune servizi. No alle reti dall’alto, proposte da un ente superiore. Migliore uil modello dal basso, soprattutto in un’area restia come quella lombarda dove la competizione tra studi è altissima. Abbiamo proposto un modello del Cetic in 4 stadi nella quale progressivamente si parte dal conoscersi fino ad un contratto di rete. L’ordine di Busto si sta allargando e crescerà nei numeri, questo potrebbe essere un elemento positivo.

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Pubblicato il 05 Dicembre 2013
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