Conte sulla sostenibilità del pgt
L'intervento del vicecapogruppo del Partito Democratico
Il Piano di governo del territorio rappresenta una sfida importante per l’amministrazione di una città.
Esso richiede una visione ampia e strategica, la capacità di impostare una progettualità di lungo
periodo, intersecando svariati settori della vita cittadina.
L’assetto urbanistico, certo, ma anche la viabilità, la tutela del verde, il commercio ed il turismo,
i legittimi interessi degli operatori del settore, i servizi al cittadino, lo sviluppo della città. Tutti
argomenti fondamentali, trattati dagli interventi di chi mi ha preceduto e che avremo modo di
riprendere ed approfondire nei prossimi giorni e mesi di dibattito.
Eppure redigere un Pgt, per una amministrazione, significa anche guardare ad un altro aspetto di
cui ho fino ad ora poco sentito parlare, ovvero alla sostenibilità economica del documento e del
progetto di città in esso contenuto.
Molte sono infatti le inevitabili interconnessioni tra le previsioni del Pgt da un lato, gli introiti futuri
dell’ente che siamo chiamati ad amministrare ed il finanziamento degli investimenti dall’altro.
Occorre allora precisare fin da ora, che riteniamo insufficiente l’attenzione che in tutta la fase di
stesura del documento è stata dedicata alla sostenibilità economica del Pgt.
Tale concetto comprende in realtà due principali elementi.
Innanzitutto la previsione degli oneri di urbanizzazione, che saranno oggetto di una futura delibera
di determinazione, ma il cui ammontare è gioco forza legato ad ogni decisione assunta in fase di
pianificazione urbanistica.
Agire sulla pianificazione significa quindi, indirettamente, agire su una voce che pesa per oltre
3 milioni di euro sulle casse del Comune. 3 milioni che non finanziano solo gli investimenti e
concorrono al rispetto del Patto di stabilità, ma per due terzi sono dirottati da anni sulla spesa
corrente, ovvero finanziano la sopravvivenza stessa della macchina comunale.
La vera novità del Pgt è tuttavia un’altra, ovvero l’introduzione del meccanismo dei diritti
edificatori, dai quali si intende attingere, nei prossimi anni, ben 88.425.000 euro da destinarsi alla
edificazione della futura città pubblica.
Se non vi è dubbio che tale somma possa dare ossigeno ad una città immobile da decenni a causa
degli odierni vincoli di bilancio, ma anche di innumerevoli investimenti sbagliati quali l’acquisto
della Caserma Garibaldi, la funicolare per il Sacro Monte, il futuro di villa Mylius, i parcheggi
inutili ed invasivi di villa Augusta e della Prima Cappella, è pur vero che i meccanismi prospettati
appaiono totalmente inadeguati a rendere l’ipotesi concretizzabile.
I numeri esposti al termine della relazione illustrativa al Piano dei servizi, riteniamo abbiano
coerenza matematica, ma nessuna attinenza con la realtà e con le effettive possibilità che si attivi il
meccanismo immaginato.
Il rischio è quindi quello di avere ipotizzato e preventivato la necessità di oltre 88 milioni di
investimenti per il futuro della città e vederne invece solo le briciole, consegnando altri anni di
immobilità a Varese ed ai varesini.
In questo contesto ci appare surreale vedere proposte che viaggiano parallele a questo Pgt, quali
la mozione presentata recentemente dal gruppo Pdl, volta ad abbassare gli oneri di urbanizzazione
senza alcuna attenzione e coerenza con le esigenze del Comune. E parlare di esigenze del Comune,
si badi, non significa anteporre l’ente al cittadino, la sussistenza allo sviluppo, ma significa, al
contrario, posporre il bene individuale a quello della collettività, perché cosa altro sarebbero le
esigenze del Comune se non i servizi e gli investimenti che la città tutta auspica?
Nel contesto che ci viene proposto, interventi di questo tipo, ne siamo certi, svuoterebbero le casse
del Comune, senza offrire nessun contributo utile alla ripresa del settore, imbrigliato dalle regole
concernenti i diritti edificatori. Se invece tale scelta è motivata, come qualcuno ha sostenuto, dalla
sola necessità di ingraziarsi chi ha manifestato legittimamente e comprensibilmente la propria
contrarietà a come l’intero iter del Pgt è stato per ben otto anni condotto, allora varrebbe la pena
chiedersi se sulla collettività debbano pesare gli errori di un singolo.
Ma poiché siamo certi che di buona volontà si sia trattata e non di demagogia, invitiamo a rivedere
tale proposta, analizzandone nel dettaglio l’impatto sui conti del Comune, con dati puntuali e
simulazioni realistiche.
Esattamente quel lavoro di analisi degli scenari e della sostenibilità economica interna, che per
questo Pgt è assolutamente mancato e che non può certamente essere nemmeno abbozzato in fase
di discussione di singoli emendamenti, ma solo andando a toccare le radici stesse del Piano e la sua
impostazione.
Negli otto anni impiegati per la stesura di questo Pgt, credo invece ci sarebbe ampiamente stata la
possibilità di farlo, presentando un documento che fornisse tutte le rassicurazioni del caso, anziché
addivenire ad un ambizioso progetto di città, sorretto dalle esili gambe di un processo che rischia di
non essere innescato.
Una pesante spada di Damocle quindi, che mina la base stessa di un Pgt pensato, redatto e discusso
in una continua corsa contro il tempo inaugurata solo negli ultimi mesi. Ciò che vi è in gioco per
noi, per i cittadini e per la città è tuttavia troppo importante per essere ridotto ad un rapido tour de
force a causa dei ritardi accumulati da un singolo in tanti anni di inutile attendismo.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
GrandeFratello su Arrivano i treni Varese-Milano Centrale. Ma solo per due giorni
Massimo Macchi su Tarip, le prime fatture fanno discutere. Coinger: "Una rivoluzione culturale"
PaGi su Si è ribaltato un altro grosso tir, traffico in tilt tra Somma Lombardo e Malpensa lungo la via Giusti
gokusayan123 su Si è ribaltato un altro grosso tir, traffico in tilt tra Somma Lombardo e Malpensa lungo la via Giusti
gokusayan123 su Nessun segno di pentimento, in carcere il 21enne accusato dello stupro di Busto Arsizio
andreabianchi su Donazione di organi, cresce il numero dei "no": i dati del Varesotto comune per comune
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.